SOUNDTRACKS – The Bling Ring – Sofia Coppola
Per The Bling Ring Sofia Coppola torna ad affidarsi alla creatività di Brian Reitzell suggellando così la loro quarta collaborazione. Tra hip hop, rap e noise pop il produttore crea un tappeto musicale che rimarca lo stile di vita dei protagonisti ossessionati da fama e denaro, creando un lavoro centrato in un perfetto rapporto di continuità tra la storia e le musiche che animano le sequenze
“Super rich kids with nothing but loose ends
Super rich kids with nothing but fake friends”
Frank Ocean – Super rich kids
Se apparentemente con The Bling Ring, quinto lungometraggio presentato alla 66ª edizione del Festival di Cannes in apertura alla sezione Un Certain Regard, la Coppola sembra discostarsi da questo modello, ad un'analisi più attenta anche gli adolescenti protagonisti del film sono a loro volta vittime di un senso di alienazione che li allontana dal reale, costruendosi una dimensione parallela nella quale furti, droga e scorrettezza li uniscono e ne costituiscono la norma.
La pellicola, basata sulle rapine perpetrate da un gruppo di giovani losangelini a danno di alcune celebrities e attori tra il 2008 e il 2009, prende le mosse da un articolo, The Suspects wore Louboutins, scritto dalla giornalista di Vanity Fair, Nancy Jo Sales. La sfrontata noncuranza delle possibili conseguenze delle loro azioni, la totale mancanza di rimorsi e l'ossessione per soldi e fama sono filmati dalla Coppola senza mai giudicare i protagonisti, come se la regista si limitasse a mostrare, sempre un passo indietro, quasi sbirciando, lasciando a noi spettatori il tentativo di capire o condannare.
Guardando le sequenze delle rapine e assistendo all'esaltazione pre e post-furto, spesso la mente ci rimanda a Spring Breakers di Harmony Korine, dove quattro studentesse universitarie per pagarsi le vacanze di primavera si tramutano in rapinatrici pronte a tutto, affascinate dai soldi facili e dalle armi. Proprio come Korine, che sporca l'immagine di puritane fidanzatine d'America di Selena Gomez e Vanessa Hudgens, facendole tramutare in promiscue criminali in bikini e passamontagna fluorescenti, la Coppola, per il ruolo di Nicki, chiama all'appello Emma Watson, eterna maghetta di Hogwarts, trasformandola in una ladruncola falsa e superficiale, strizzata in tubini firmati. Le similitudini continuano, sebbene il modo di filmare storia e personaggi della Coppola sia più affine ai lavori di altri registi indipendenti. Se il regista utilizza una colonna sonora quasi del tutto firmata dal fenomeno del dubstep Skrillex, Sofia Coppola non è da meno. Elemento fondamentale dei suoi film è infatti la scelta delle musiche, tanto da essere parte integrante del loro successo.
Per The Bling Ring la regista torna a lavorare con uno dei suoi collaboratori più assidui: Brian Reitzell. Produttore esecutivo di quasi tutte le colonne sonore dei film della Coppola, Reitzell ha alle spalle una carriera come batterista nel gruppo punk
Stessa storia per i successivi Lost in Translation e Marie Antoinette, rispettivamente del 2003 e 2006. Entrambi gli album che compongono le colonne sonore delle pellicole vengono supervisionati da Reitzell e riscuotono un grande successo commerciale. Se i brani composti per Lost in translation, per la maggior parte da Kevin Schields, leader dei My Bloody Valentine, enfatizzavano il senso di solitudine che pervade i protagonisti, chiusi in lussuose camere d'albergo in una città straniera e straniante con la futuristica Tokyo, con il tripudio di pop e rock che impregna ogni episodio musicale di Marie Antoinette si esemplifica la sensibilità del produttore nel saper valorizzare il lavoro registico della Coppola. La regina francese interpretata dalla sua attrice feticcio Kirsten Dunst è filmata come un'icona pop che tra eccessi e balli a palazzo si muove accompagnata dalle musiche dei The Strokes e New Order. La collaborazione tra i due subisce una battuta d'arresto nel 2010 quando la Coppola dirige Somewhere le cui musiche vengono supervisionate dal secondo marito della regista, il leader dei Phoenix, Thomas Mars.
Brian Reitzell torna al timone per l'ultima fatica della regista italoamericana: The Bling Ring. Ecco nuovamente crearsi quel perfetto rapporto di contnuità tra la storia e le musiche, come nelle collaborazioni precendenti. Se la Coppola filma i ladruncoli di Calabasas mentre guidano auto lussuose, vanno a feste nei locali esclusivi frequantati dalle loro stesse vittime, indossano gioelli e accessori firmati rubati dalle ville di Paris Hilton o Lindsay Lohan e si fotografano con la merce rubata per poi sfoggiare il loro bottino sui social network, Reitzell rimarca il loro stile di vita con la scelta di brani rap e noise pop. Già dalla prima scena, con il brano Crown on The Ground del duo newyorchese Sleigh Bells dai suoni distorti e la base hip hop, Reitzell da l'impronta al resto del film. Rebecca, Nicki, Mark e Chloe agiscono accompagnati dalle note di rapper come Kanye West e Lil Wayne, famosi per i loro testi sfrontati e le loro vite piene di eccessi, presi a modello e smimmiottati nei loro atteggiamenti. Ma il lavoro del produttore non si esaurisce così. Reitzell inserisce pezzi di Chris Brown, Frank Ocean e degli stessi Phoenix. Il risultato è un tappeto musicale degno
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Track listing:
Crown On The Ground – Sleigh Bells
9 Piece – Rick Ross ft. Lil Wayne
Live From The Underground – Big K.R.I.T.
Cotton Candy – Brian Reitzell
Ouroboros – Onehotrix Point Never
Sunshine – Rye Rye ft. M.I.A.
212 – Azealia Banks e Jef Martens
Hell of a Night – ScHoolBoy Q
Gucci Bag – Reema Major
Big Lights – Sammy Adams
Dans Beat – Brian Reitzell
Bad Girls – M.I.A.
Drop It Low – Ester Dean ft. Chris Brown
All of the Lights – Kanye West
Arabic Princess – Reema
Major Freeze – Klaus Schultze
Halleluwah – Can Money
Machine – 2 Chainz
Levels – Avicii
Power – Kanye West
Locomotion – Plastikman
Everythang – Jeezy
FML – deadmau5
Disintegration Part IV – Bassnectar
Showers of Ink – Ioscil
Bankrupt! – Phoenix
Super Rich Kids – Frank Ocean