"Spia + spia – Due superagenti armati fino ai denti", di Javier Fesser

La macchina da presa di Fesser non perde occasione di estrapolare il comico da una messa in scena in bilico tra invenzioni fumettistiche e atmosfere vagamente desolanti, e lo fa seguendo un ritmo ossessivo, instancabile, avvalendosi di soluzioni visive barocche.

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Mortadelo e Filemòn (Mortazzòlo e Rincobronco nella versione italiana) sono personaggi usciti più di trent'anni fa dalla mente del fumettista spagnolo Francisco Ibànez, di cui il regista spagnolo Javier Fesser è sempre stato cultore appassionato. Questo suo La gran aventura de Mortadelo y Filemon (anche in questo caso c'è da stendere un velo pietoso sul titolo scelto dalla distribuzione), risale al 2003 ed è prima di tutto un omaggio in celluloide al mondo di Ibanez e alla sua ricca galleria di personaggi goffi, ingenui e demenziali, ma anche e soprattutto un film sorprendente sotto molti punti di vista, che di certo non meritava tre anni di ostracismo dalle nostre sale. Mortadelo e Filemòn sono agenti segreti della TIA (Total Intelligence Agency) incaricati dal proprio superiore e dal Prof. Bacterio di recuperare una curiosa invenzione bellica di quest'ultimo, denominata D.D.T. (Demoralizzatore Delle Truppe), caduto nelle mani del dittatore dello stato di Tirannia. La loro missione si risolverà tra mille situazioni rocambolesche, imprevisti di ogni genere e un umorismo così graffiante e anarchicamente infantile da sconcertare in più momenti. La macchina da presa di Fesser non perde occasione di estrapolare il comico da una messa in scena in bilico tra invenzioni fumettistiche e atmosfere vagamente desolanti, e lo fa seguendo un ritmo ossessivo, instancabile, avvalendosi di soluzioni visive barocche che alternano improvvisi virtuosismi a primi piani sghembi e deformanti. Non è un caso quindi che la narrazione proceda per accumulo di eventi e situazioni, privilegiando più una logica narrativa dedita all'addizione che all'equilibrio sfumato. Questo collage di momenti 'forti' genera spesso un sovraccarico di immagini e di suoni talmente acceso che lo schermo stesso sembra dare più volte la sensazione di essere incapace a mantenere l'azione all'interno di qualsivoglia quadro. C'è qualcosa di terribilmente asfissiante nel modo in cui il film esplode di continuo nella sua comicità grottesca e ipertrofica, costringendo lo spettatore a un susseguirsi di reazioni violentemente fisiche a cui di solito non è abituato. Sono elementi questi che se da una parte denunciano i limiti di un'opera un po' appesantita e a tratti ripetitiva, e una concezione di cinema già troppo sicura della sua fantasia 'urlata', dall'altro portano il comico a un livello espressivo e spettacolare davvero inusitato, capace di avvicinare La gran aventura de Mortadelo y Filemòn al cartoon con risultati talmente mimetici e innovativi da far impallidire le tanto celebrate megaproduzioni hollywoodiane.

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Titolo Originale: La gran aventura de Mortadelo y Filemòn


Regia: Javier Fesser


Interpreti: Benito Pocino, Pepe Viyuela, Dominique Pinon, Paco Sagàrzazu, Mariano Venancio


Distribuzione: Moviemax


Durata: 105'


Origine: Spagna, 2003

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