Spider-Man: Homecoming – Incontro con Jon Watts e Tom Holland
Tom Holland, accompagnato dal regista Jon Watts (già regista di Clown e Cop Car), ha presentato alla stampa italiana Spider-Man: Homecoming, nei cinema italiani dal prossimo 6 luglio.
I tetti del centro di Roma, tra gabbiani enormi e parabole satellitari, si sa, sono ben diversi da quelli dei grattacieli newyorkesi. Eppure, su un’avveniristica terrazza progettata da Massimiliano Fuksas, a due passi da via del Corso, la stampa italiana ha visto “atterrare” niente meno che Tom Holland, il nuovo Uomo Ragno firmato Marvel Studios. Il giovane eroe, infatti, è alle prese con una delle sua avventure più difficili: il tour mondiale di Spider-Man: Homecoming, il secondo reboot delle avventure del supereroe mascherato. Il giovane e lanciatissimo attore inglese, accompagnato da un sidekick d’eccezione, il regista Jon Watts (già regista di Clown e Cop Car), ha presentato la sua nuova pellicola, nei cinema italiani dal prossimo 6 luglio.
All’inizio dell’incontro, Holland è quasi costretto a dire la sua sull’inevitabile confronto con le precedenti versioni cinematografiche del suo personaggio: “Il nostro obiettivo era realizzare un film nuovo, non già visto. Per quanto siano fondamentali, tutti conoscono le origini di Spider-man e non aveva senso mostrarle per l’ennesima volta. Personalmente mi sono concentrato nel creare un personaggio inedito, la mia risposta alla domanda: cosa farebbe un quindicenne con i super-poteri? Il tema è già stato trattato ma visto che il nostro Peter Parker è ancora un ragazzo credo che il suo primo bisogno è divertirsi con i suoi poteri.” Dello stesso parere anche Watts, che aggiunge: “Spider-man ci ha permesso di entrare nel mondo Marvel raccontando altri temi. Peter è un ragazzo che si imbatte nei suoi poteri, ancora non è responsabilizzato del tutto. Inoltre, a differenza degli altri eroi, lui ha ancora un’identità segreta. Sono questi che ce lo fanno sentire cosi vicino, che ci permettono di immedesimarsi in lui.”
Watts, sempre sul tema dell’originalità, ha tenuto a sottolineare il lavoro fatto anche sull’ambientazione: “Anche su New York ho voluto dare uno sguardo nuovo. Attraverso gli altri film Marvel abbiamo già dato più di un’occhiata a Manhattan. Spider-man, invece, è ambientato al Queens e questo per me è stato fondamentale. Ho vissuto tantissimo a New York e volevo raccontare questa storia anche attraverso altri quartieri.”
Tom Holland, pur da protagonista incontrastato della pellicola, ha diviso il set con due grandi attori, da lui citati con doveroso rispetto: “E’ stato un onore lavorare con Rober Downey Jr. e Michael Keaton. Se con Robert già ci eravamo conosciuti durante i miei provini e sul set di Civil War, Michael è stata una sorpresa dirompente. Keaton è un uomo gentilissimo ma sul set diventa una macchina, una furia. E’ stato meraviglioso vederlo lavorare, rimarrete incantati dal suo Avvoltoio.” Proprio sulla scelta di Keaton, molti addetti ai lavori hanno ironizzato, tirando fuori il paragone con il suo personaggio in Birdman. “Molti si sono divertiti a vedere parallelismi tra Avvoltoio e Birdman” ha ammesso Watts “Lo stesso Michael ci ha scherzato sopra spesso. In realtà la forza di Keaton è proprio quella di portare nei suoi personaggi la forza di tutta una carriera. Quando lo vedi lavorare ti stupisci che, nonostante riconosci in lui l’attore di Batman, Beetlejuice o Birdman, sappia creare qualcosa di nuovo e efficace.”
Da quello che è stato lasciato trapelare dalla Marvel, Spider-Man:Homecoming sarà una pellicola con tantissime scene spettacolari. Un lavoro che avrà messo a dura prova Holland che, però, ha dalla sua un allenamento del tutto particolare: “L’esperienza teatrale con Billy Elliot è stata fondamentale per il mio lavoro su Spider-Man. Ho iniziato che avevo dieci anni e il lavoro sulla danza mi ha permesso di avere una consapevolezza atletica che mi ha permesso di affrontare questo film con grande serenità. Probabilmente senza il mio lavoro da ballerino non avrei mai saputo gestire le coreografie e le scene d’azione di questo film.”
Il suo approccio con il personaggio è stato lungo e sentito, nato da un lungo lavoro di preparazione e da un attesa snervante: “Ho fatto mesi di provini e sono stato in attesa per intere settimane. Un giorno per caso mi sono imbattuto su un annuncio della Marvel che, con un comunicato stampa, annunciava che Tom Holland sarebbe stato il nuovo Spider-man. Sono impazzito dalla gioia. La mia famiglia si era preoccupata che fosse tutto uno scherzo, visto che nessuno mi aveva avvertito personalmente. Poi dopo qualche ora mi hanno chiamato e da quel momento sono entrato nel mondo degli Avengers.” Eppure, nonostante la passione e il desiderio di indossare quella maschera, il primo impatto con Spider-Man non è stato tra i migliori: “Il primo incontro con il costume di Spider-man è stato abbastanza deludente. Ero sul set di Civil War e appena arrivato mi hanno dato il costume indossato dalla mia controfigura, visto che avevano già girato le scene d’azione. Era enorme e mi stava malissimo. Sembravo tutto tranne che un eroe. Per fortuna sul set di Spider-man la situazione era diversa. In quell’occasione mi sono sentito davvero orgoglioso e a mio agio nei panni di Peter Parker.”