Stanley Kubrick: One point perspective
Sta facendo il giro della rete questo breve, sorprendente montaggio di Kogonada, appassionato di cinema che gestisce un Tumblr chiamato Missing Ozu e che ha già dedicato alcuni video ad alcuni motivi stilistici presenti nel cinema di Darren Aronofsky, Quentin Tarantino, Wes Anderson e nella serie Breaking Bad.
Stavolta è il turno di uno dei più grandi cineasti di tutti i tempi: in Kubrick – One Point Perspective si mettono in evidenza la scelta dell'inquadratura e della composizione, centrali e simmetriche, e la ricerca del punto di fuga prospettica, espedienti che donano allo spettatore una sensazione di claustrofobia, in film come 2001: Odissea nello spazio, Shining, A Clockwork Orange, Full Metal Jacket, Barry Lyndon, Eyes Wide Shut e Il dottor Stranamore.
Qualche anno fa Channel 4, per promuovere la messa in onda di una retrospettiva Kubrick, aveva realizzato un bellissimo spot ricostruendo in un piano sequenza di 65 secondi il punto di vista del regista sul set di Shining.
Intanto due sceneggiature originali di Kubrick mai realizzate, Downslope e God Fearing Man, stanno per diventare rispettivamente un tv movie e una miniserie a cura di Phil Hobbs, coproduttore di Full Metal Jacket.
È appena uscito un nuovo testo: Stanley Kubrick e me di Emilio d'Alessandro (curato da Filippo Ulivieri, che si occupa con amore dal 1999 del completissimo Archivio Kubrick) un libro che racconta l'amicizia tra il regista e il suo autista, factotum e assistente personale.
Fino al 9 settembre ad Amsterdam è stata allestita STANLEY KUBRICK: THE EXHIBITION, splendida mostra che propone oggetti di scena, documenti di produzione, costumi e fotografie dai set.