"Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma 3D", di George Lucas


La riedizione 3D de La minaccia fantasma non scioglie il dubbio sulla sua necessità. Il primo capitolo della seconda trilogia non regala un'emozione originale ed è difficile capirne la causa: era superflua la sua nuova distribuzione oppure il film era tanto innovativo che i passi avanti della tecnologia sono serviti solo a raggiungerlo? La corsa degli sgusci è ancora intatta… La minaccia fantasma è effettivamente migliorato: la sua acquisita collocazione nel contesto narrativo della saga lo ha liberato dalla condanna di anello debole

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La riedizione 3D della saga di Star Wars non scioglie il dubbio sulla sua necessità. La stereoscopia si dimostra una possibilità affascinante che non diventa mai un valore aggiunto: il film non lascia un'emozione diversa rispetto a quella dell'originale ma non è chiaro se il merito sia da attribuire alle straordinarie qualità visive che aveva in partenza. In effetti, La minaccia fantasma è persino migliorato: sono passati dodici anni dalla sua prima uscita e il capitolo iniziale della seconda trilogia ha maturato delle qualità che allora non gli erano state riconosciute. La novità della terza dimensione non è decisiva quanto lo è la sua ritrovata prospettiva narrativa.

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La sua collocazione in un contesto più ampio ha finalmente svelato la sua funzionalità rispetto agli eventi de L'attacco dei cloni e de La vendetta dei Sith. Il lavoro di Geroge Lucas deve essere rivalutato come una costruzione narrativa che gioca dialetticamente con la saga precedente: il regista e sceneggiatore deve rinnovare gli ambienti e i personaggi ma non deve modificare la struttura del montaggio alternato e la dimensione epica. Tuttavia, la riproposizione non fa riscontrare una diversa percezione visiva: forse, il film era già maturo nel 1999 e il lavoro della Industrial Light & Magic era talmente innovativo che adesso è stato appena pareggiato dagli eventi. Del resto, George Lucas ama farsi inseguire dalla tecnologia e già allora aveva lanciato un'estetica che è stata solo completata dal 3D. Oppure è solo un modo per adattarsi alla nuova tecnologia in previsione di un'inedita terza trilogia…

Eppure non si può nascondere come l'esperimento sia deludente, specie se viene confrontato con i tentativi precedenti: nel 1997 venne distribuita la special edition de Il ritorno dello Jedi e la cesura di quindici anni si era dimostrata molto più ampia: tra le due versioni del film sembrava essere passata un'epoca indefinita. Il passaggio dall'effetto speciale analogico all'effetto speciale digitale aveva radicalmente modificato la natura stessa del film e quei pochi dettagli che non erano stati aggiornati appartenevano ad una specie di museo della visione che doveva essere definitivamente sostituito. Facevano lo stesso effetto di un film catastrofico in stop-motion: adesso, la corsa degli sgusci si mantiene intatta come era allora e il 3D sembra non farne parte. La domanda è allora se fosse possibile fare di più.

La minaccia fantasma ha l'indubbio merito di lanciare delle situazioni spettacolari estemporanee: la cura con George Lucas mette in campo i suoi nuovi eroi lo ha costretto a regalare dei momenti di forte impatto che sono quasi slegati dal contesto narrativo: l'elaborata sequenza della gara tra overcraft cita di nuovo i kolossal amati nella sua infanzia cinematografica ed è un divertissement che non muove l'azione in modo significativo. Allo stesso modo, il viaggio sottomarino nelle acque di Naboo è solo un pretesto per testare le possibilità dello strumento tecnologico. La vera novità non è tanto il villain Darth Maul e il suo scontro con gli Jedi Obi-Wan Kenobi e Qui-Gon-Jinn: la potenza dei Sith e del lato oscuro era già evidente attraverso l'invincibilità di Darth Vader.

Il personaggio più discusso e lucasiano è Jar Jar Binks, che deve sostituire la goffaggine di C-3PO: le sue qualità sono quelle dell'idiota storico che capovolge in vantaggi i suoi evidenti difetti. Il maldestro gungan mette a disagio soprattutto Ewan McGregor e Liam Neeson: interagire con lui fa capire come i due attori stiano in realtà in una stanza vuota, in attesa che la postproduzione faccia il miracolo dei pixel. George Lucas maneggia il suo universo con la sicurezza di chi sa di poter far credere qualsiasi cosa: spiega la natura della Forza attraverso la spericolata invenzione dei midichlorian e gioca la carta dell'immacolata concezione del prescelto Anakin Skywalker con affascinante disinvoltura.

Titolo originale: Star Wars: Episode I – The Phantom Menace

Interpreti: Liam Neeson, Ewan McGregor, Natalie Portman, Jake Lloyd, Ian McDiarmid

Origine: USA, 1999

Distribuzione: 20th Century Fox

Durata: 132'

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