STARDUST MEMORIES – Natalie Wood: la figlia delle stelle

Natalie Wood: la figlia delle stelle

Da Nicholas Ray a John Ford, da James Dean in Gioventù bruciata a Warren Beatty in Splendore nell'erba fino a West Side Story. Ritratto dell'attrice, primogenita di due immigrati russi, lanciata giovanissima nell'Olimpo hollywoodiano e morta il 29 novembre del 1981 a 43 anni, inghiottita da quell'acqua oscura che l'ha sempre ossessionata.

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Natalie Wood: la figlia delle stelleNasce il 20 luglio del 1938 Natal'ja Nikolaevna Zacharenko, primogenita di due immigrati russi: il padre Nikolaj e l’estroversa madre Mar'ja. Natal'ja comincia a frequentare le sale cinematografiche a soli due anni, scortata da Mar'ja che sublima i suoi sogni sussurrandole alle orecchie “un giorno quelle cineprese saranno puntate su di te”. E così fu.

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Una Bellissima bambina di 4 anni si aggira innocente sul set di Happy Land, diretto dal padre putativo Irving Pichel, brandendo un gustoso gelato alla panna. Orfana della terra dei padri Natal'ja si apre allo splendore come figlia delle stelle: la consola Orson Welles in Tomorrow Is Forever, la abbraccia (mamma) Maureen O'Hara assieme all’autentico Babbo Natale Edmund Gwenn in Miracle on 34th Street, per poi combattere nell'Inghilterra edoardiana con i fantasmi della vedova Muir (Gene Eliza Tierney). La little star è però bisognosa di quella spensieratezza rubata assieme ai sogni che la fagocitano restituendole incubi.

Fu sul set del film The Green Promise che il tumulto interiore si tramuta in reale tempesta: durante la scena in cui Natal'ja attraversa un torrente correndo sul ponte, quest’ultimo crolla sotto i suoi piedi abbandonandola nella dark water che avrebbe segnato per Natalie Wood: la figlia delle stellesempre la sua vita. Con il polso rotto ed il cuore lacerato da una madre accecata dal riverbero del successo filiale, si abbandona al grembo dell’olimpo Hollywoodiano voltando le spalle alla macabra profezia: la nuova Natal'ja, presto ribattezzata Natalie Wood, vuole mostrarsi vera Diva (non malinconica, non patetica, non miserevolmente affascinante come quella interpretata da Bette Davis in The Star). Restituendosi alla vita si divide tra il college e i primi amori; ma la ribelle emancipazione scivola tra insuccessi e scontri familiari. Il primo bacio consumato davanti alla telecamera con un affascinante James Dean nella serie General Electric Theatre non la consola, vedendo il talento soffocato dalle ristrettezze del tubo catodico, tuttavia ignara del suo destino.

Nel 1955, diretti da Nicholas Ray, Natalie e James scuotono le coscienze dei padri e dei figli in Rebel Without a Cause conquistando la nomination agli Oscar. L’anno seguente gioca il ruolo chiave nell’intramontabile The Searchers, facendo impallidire i “Comanche” nei bagni di sole a due pezzi durante i fuori set. Nel 1957 sposa Robert Wagner Natalie Wood: la figlia delle stellecon il quale gira il film All the Fine Young Cannibals, cannibalizzato a sua volta dallo scarso successo al botteghino. Il grigiore e le premature incomprensioni della giovane coppia lasciano spazio al Technicolor del musical West Side Story nel quale Natalie veste i panni di una moderna Giulietta portoricana, finché la vita coniugale le da il colpo di grazia con il divorzio. La propedeutica quotidianità vestita di fallimento la forgia restituendo una magistrale interpretazione in Splendor in the Grass, dove affronta i suoi fantasmi con una maturità artistica che tocca l’apice. L’America puritana però si fa sentire con il tentacolo della National Legion of Decency che bolla come riprovevole il film biografico sulla spogliarellista Gypsy Rose Lee (Gypse). Tanto di guadagnato per la divina Natalie. I birichini bacchettoni corrono ad accaparrarsi la poltrona per gustarsi le grazie della protagonista, che concede esclusivamente talento e voce graffiante.

Natalie continua a guadagnare consensi come attrice/autrice in Inside Daisy Clover e This Property Is Condemned accanto all’amico Robert Redford, ma una forza assopita laNatalie Wood: la figlia delle stelle spinge ai confini di arcaici desideri: torna tra le braccia di Robert Wagner e si risposa dando alla luce una bambina. Così lontana eppur così vicina al cinema, lo saluta per l’ultima volta insieme a Christopher Walken in Brainstorm: Natalie Wood muore all’età di 43 anni, inghiottita dalla stessa acqua oscura che l’aveva da sempre ossessionata. Le circostanze misteriose della prematura scomparsa hanno portato alla riapertura del caso ben vent’anni dopo: i sospetti della sorella Lana e le dichiarazioni del marinaio Dennis Davern che era al timone dello yacht Spledour quel 29 novembre del 1981, la vedono vittima della gelosia morbosa del marito nei confronti dello stesso Christopher Walken, ingoiata nell’oblio della baia di Santa Catalina. Lasciando da parte la bieca speculazione scandalistica sul triangolo amoroso nella sorte funesta non ci dorremo ma ancor più saldo in petto godrem di quel che resta: la luce perpetua di una stella nei cieli di celluloide.

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