"Stare fuori", di Fabiomassimo Lozzi
In un melodramma brutale e pulsante, Fabiomassimo Lozzi, al suo secondo lungometraggio, ritrae la sofferente e complessa precarietà in cui si muovono i due protagonisti del film. Giulio e Rosalia continuano a rincorrere, seguendo percorsi inversi eppure speculari, l’illusione autodistruttiva di poter far di nuovo vivere i fantasmi che popolano il loro passato
Sono le immagini riflesse di un viaggio e di uno sguardo che, distrutto dall’impossibilità di liberarsi dal dolore della perdita, si specchia in un paesaggio disperatamente imprigionato nel suo doppio, a scorrere in Stare fuori, il secondo lungometraggio, dopo la coraggiosa esplorazione della cultura omosessuale in Italia di Altromondo, firmato da Fabiomassimo Lozzi. La realtà – letta e sentita attraverso gli occhi sconvolti di Giulio, il giovane protagonista interpretato da un Ivo Micioni non sempre all’altezza del ruolo, che dalla Sicilia giunge a Roma per inseguire affannosamente il ricordo della donna amata, Aurora – si confonde nel suo riflesso e in esso, infine, sprofonda; la memoria della morte, che ferisce il presente e impedisce ai personaggi del film ogni fuga in avanti, nega se stessa, cancellando e reinventando il passato. A Roma, città che il protagonista di Stare fuori attraversa senza mai veramente toccare, rimanendo un corpo estraneo, vagando non per le strade, ma nella sua ossessione, Giulio viene ospitato da una coppia di amici di famiglia, Rosalia ed Eugenio, consumati dalla tragedia di un lutto, dalla perdita dell’unico figlio, morto per overdose e, improvvisamente, di nuovo scaldati dalla presenza, seppure sempre precaria e inafferrabile, di Giulio. E se Eugenio, superbamente interpretato da Federico Pacifici, che riesce a far esplodere sullo schermo il dolore, contratto e nervoso, che scuote l’anima del suo personaggio, cerca di avanzare, cerca di guardare oltre, Rosalia (Guia Jelo) affoga invece, sempre più profondamente, sempre più follemente, nella sua disperazione. Con una sommessa timidezza iniziale che progressivamente si trasforma in un’ansia isterica e selvaggia, Rosalia tenta di ritrovare il figlio e l’amore perduto, diventando prima madre e poi amante, nel volto di Giulio, che, reso cieco dal suo dolore, continua a fuggire da Rosalia,
Regia: Fabiomassimo Lozzi
Interpreti: Guia Jelo, Ivo Micioni, Federico Pacifici, Nausicaa Benedettini, Alessandro Riceci, Carlo Del Giudice
Distribuzione: A. B. Film Distributors
Durata:
Origine: Italia, 2008