Steve McQueen. Una vita spericolata, di Gabriel Clarke, John McKenna

Un lavoro incredibile sull’archivio nel film amato e maledetto dell’attore. Qualche effetto distanza nelle testimonianze del presente ma il documentario gli rende giustizia. In sala da oggi all’11

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Una vita al massimo. E il sogno di un film definitivo sulle corse automobilistiche che doveva essere il punto più alto della sua carriera di attore e di pilota: Le 24 ore di Le Mans. L’attore affida la regia a John Sturges (con cui aveva già collaborato in I magnifici sette, La grande fuga e Sacro e profano) e ingaggia veri piloti automobilistici come Derek Bell, Jonathan Williams e David Piper. La corsa di McQueen è stata sempre sfrenata. “Voglio una vita spericolata” come cantava Vasco Rossi. Originariamente il titolo era Il giorno del campione. Ma un film sull’automobilismo era già stato girato nel 1966, Grand Prix. Questa cosa a Steve McQueen non è mai andata giù. Il protagonista della pellicola diretta da John Frankenheimer, James Garner, abitava al piano di sotto dell’appartamento di McQueen che per vendicarsi pisciava sulle sue piante.

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steve mcqueen una vita spericolataLe riprese sono state molto travagliate. Iniziate il 15 giugno 1970 con un budget di 6 milioni di dollari, si sono protratte fino a metà novembre. Con tre mesi di ritardo rispetto ai piani di lavorazione e con i costi sforati di circa un milione e mezzo. Inoltre, durante la lavorazione, ci sono stati due gravi incidenti. Derek Bell si è ritrovato con una parte del volto ustionato dopo che la sua auto è andata in fiamme. Ma peggio è andata a David Piper a cui hanno dovuto amputare una parte di gamba sotto il ginocchio. Inoltre, dopo i continui dissidi, Sturges ha abbandonato il set anche perché l’attore era molto invadente. Pur risultando produttore esecutivo, voleva il film esattamente come l’aveva pensato. Gli è subentrato Lee Katzin con cui il protagonista ingaggia inizialmente una vera e propria guerra.

steve mcqueen una vita spericolata Il lavoro sull’archivio di Steve McQueen. Una vita spericolata è incredibile. Si trovano moltissimi frammenti del set, si sente la voce dello stesso attore ed emerge insieme tutta la dimensione pubblica e privata dell’attore di quel periodo, compresa la sua possibile presenza alla villa di Beverly Hills dove i membri della Charles Manson’s Family trucidarono Sharon Tate ed altri amici nella notte tra l’8 e il 9 agosto 1969. I due documentaristi Gabriel Clarke e John McKenna riescono a far emergere tutti i dettagli di un film maledetti e anche i lati contrastanti della personalità dell’attore. “Essere un attore è una bomba, essere una star del cinema è una rottura. E quando fai quel passaggio smetti di crescere come persona” confessa McQueen. L’ossessione del realismo è proprio in quei frammenti. Arricchiti anche dalle testimonianze, tra gli altri, del figlio Chad e della prima moglie Neile Adams.

La forza di Steve McQueen. Una vita spericolata è che, proprio nel montaggio, ritorna tutta la fatica e il tormento della creazione. Con cineprese montate in auto per dare il senso della velocità. Forse invece nei ricordi del presente si sente un po’ la distanza temporale. Con situazioni ricreate (la lampada dal tavolo lanciata dal produttore esecutivo Bob Relyea, ex-socio e amico dell’attore che hanno rotto proprio durante la lavorazione di Le 24 ore di Le Mans e non si sono più parlati) non sempre funzionali, anzi leggermente forzate. Ma la quantità di dettagli e informazioni forse era immensa. E se il documentario poteva essere scorciato di una decina di minuti, va comunque assolutamente visto. Perché il ritratto di un attore diventato mito lo centra in pieno. Sembra di vivere dentro i suoi occhi, immortalato in un dettaglio. E il gesto con le due dita è quasi un testamento. McQueen è morto a pocco più di 50 anni per un raro tumore ai polmoni dovuto all’amianto. E all’inizio parla anche della sua malattia. Poi diventa leggenda. Come James Dean e Marilyn Monroe. E questo documentario non lo offusca ma gli rende giustizia.

 

 

 

 

Titolo originale: Steve McQueen: the Man & Le Mans

Regia: Gabriel Clarke, John McKenna

Distribuzione: I Wonder Pictures

Durata: 112′

Origine: Gran Bretagna/Usa 2015

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