"Storia d'amore per la generazione Mad Max": Bellflower, il trailer

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Il trailer è visibile anche qui.

Qui il teaser.

 

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BELLFLOWER, di Evan  Glodell. Il trailerEcco il fiammeggiante trailer di Bellflower (info e foto) presentato al SXSW e al Sundance 2011 e in arrivo nelle sale USA ad agosto per Oscilloscope. Considerato da molti il debutto indie più interessante dell'anno, è un misto tra commedia, horror, storia d'amore, frutto del lavoro di una crew sui 30 anni che si ispira al cinema degli anni '70-80 per l'approccio artigianale: oltre che regista, sceneggiatore, montatore e attore, Glodell ha progettato una particolare macchina da presa e la favolosa Medusa, la supercar attrezzata per l'apocalisse globale…

I protagonisti sono due amici: Woodrow (Glodell) e Aiden (Tyler Dawson) che occupano tutto il loro tempo libero nella costruzione di un automezzo attrezzato con tanto di lanciafiamme, pronti ad affrontare un mondo alla Mad Max. Uno dei due si imbatte in una giovane donna affascinante e carismatica (Jessie Wiseman) e si innamora perdutamente: i due ragazzi la seguiranno in un viaggio verso "una violenza più devastante e infuocata delle loro fantasie apocalittiche". Il quarto attore, Vincent Grashaw, ha aiutato Glodell al montaggio.

 

BELLFLOWER - dietro le quinteEcco come il regista racconta lo spirito di Bellflower: "Con l'età, mi rendo conto che sono totalmente ossessionato dall'applicazione pratica delle arti – il cinema in particolare – nella nostra società. Credo che possa in qualche modo quasi magicamente riassorbire delle fratture, aiutarci a crescere come persone e a capire meglio l'altro. Questo non significa che chiunque, come regista o artista, debba dare delle risposte o ritenersi depositario della conoscenza. Si tratta di un processo naturale, quando ci si lascia andare e si fa esattamente ciò che credi sia giusto fare. Sono un convinto sostenitore dell'idea che le storie su pellicola dovrebbero essere narrate in modo eccitante – qualunque cosa significhi per voi. Per me si traduce in tonnellate di fuoco, violenza e follia, ma se avessi mai solo sospettato di portare qualcosa di negativo nel mondo, avrei bruciato il film prima ancora di farlo vedere a chiunque".

 

La piccola società di produzione fondata da Glodell e dai suoi amici, la società di produzione indipendente Coatwolf, aveva guadagnato 5000 dollari da una commessa: i nostri eroi si sono così lanciati nel 2008 in un progetto che sembrava quasi impossibile da realizzare, arrivando a vendere i propri effetti personali, vivendo e lavorando per oltre due anni in un ufficio di produzione-hotel piuttosto sui generis (l'ala abbandonata di un edificio tra Oxnard e Ventura, California).

BELLFLOWER - dietro le quinte. La MedusaIl piccolo budget a disposizione è diventato presto insufficiente. Inoltre, le automobili usate nel film non erano assicurate, e anche in assenza di permessi regolari la troupe doveva far saltare un serbatoio di propano con un fucile da caccia e girare a piedi per i quartieri residenziali con un lanciafiamme perfettamente funzionante (la Medusa, l'automobile che si vede nel film – visibile in questo filmato a 1.50 – è realmente attrezzata con due lanciafiamme da 30.000 volt, tre telecamere di sorveglianza, armi e rifornimento di ossigeno per guerra batteriologica o per sopravvivere sotto acqua).

 

Insomma, "l'intero film è stato un disastro, orchestrato da un ingegnere pazzo, Evan Glodell" come raccontano in un pressbook-diario piuttosto divertente "ma per fortuna, non si è mai verificato un evento catastrofico sufficiente a far cessare la produzione, così è andata avanti per oltre 90 giorni. Tutti sapevamo che avevamo fatto qualcosa di speciale, ma eravamo in bancarota finanziariamente, fisicamente ed emotivamente. Era il momento di tornare alle nostre vite precedenti..."

BELLFLOWER - dietro le quinte. La troupe Qui interviene un nome interessante: la Oscilloscope Laboratories, prima studio di registrazione, fondato nel 2008 da Adam Yauch dei Beastie Boys, poi società di produzione e distribuzione cinematografica dai gusti raffinati (Urlo, Wendy and Lucy e Meek's Cutoff, The Exploding Girl, Treeless Mountain, Beautiful Losers, La spina nel cuore di Gondry, Exit Through the Gift Shop di Banksy, un documentario sulla band Le Tigre, The Unloved di Samantha Morton, William Burroughs. A Man Within).

Sarà proprio Oscilloscope a portare Bellflower nelle sale americane a partire dal 5 agosto, assicurandogli una visibilità anche al di fuori del circuito dei festival.
Glodell, che prima di Bellflower aveva ideato una sitcom per una web tv e realizzato diversi cortometraggi e video musicali (video e making of) sta già progettando una serie di film Tales From The Apocalypse.

 

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