Strange Darling, di J.T. Mollner

Adrenalinico, brutale e nostalgico. Un folgorante thriller pulp che guarda al Tarantino delle origini, riflettendo sulle ipocrisie sociali e politiche odierne.


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Due le indicazioni che precedono i titoli di testa di Strange Darling, folgorante pulp thriller, scritto e diretto da J.T. Mollner: il film è stato girato interamente in pellicola 35mm, cosa rara guardando al cinema indipendente low budget degli ultimi anni– ed è la libera drammatizzazione, di un periodo particolarmente violento e prolifico, di un celebre serial killer statunitense del XXI secolo, mai chiaramente definito.

Strange Darling segue la corsa disperata di una giovane ragazza, i cui abiti sono orrendamente macchiati di sangue (Willa Fitzgerald) e così l’inquadratura su di un corpo maschile, vigoroso e minaccioso (Kyle Gallner), impegnato a togliere la vita, ad una vittima che non ci è concesso osservare. L’off screen se possibile, estremizza ancor più la ferocia di un prologo, che preannuncia fin dalle primissime immagini, una dose particolarmente intensa di adrenalina, sangue e violenza, in attesa di deflagrare.

A distanza di sette anni dal precedente lungometraggio da regista, il western Outlaws and Angels – girato anche quello in 35mm  e nostalgico della cinematografia di Sergio Leone –  J.T. Mollner torna dietro la macchina da presa nel bel mezzo della pandemia da Covid 19. Il giovane regista, ha le idee chiare. Scrive in tempi estremamente rapidi un thriller ambizioso e complicato, dal plot non lineare e decide che è il momento di trovarsi un produttore. La “nuova” Miramax di Bill Block, successore di Harvey Weinstein accetta di buon grado e Strange Darling vede la luce.

Eppure, la lavorazione si fa sempre più complicata e la non linearità degli eventi, convince sempre meno i produttori e finanziatori coinvolti, il film chiude dopo appena due giorni di riprese. Il materiale è feroce, brutale e non diverte nessuno. Unica soluzione: Ripensarlo in termini di assoluta linearità. Mollner minaccia di allontanarsi, Block mette il film in stallo. Dopo di che, un test screening con il montaggio di Mollner, suscita il plauso dei presenti. Il film si fa. Perché tutto questo è necessario prima di arrivare al punto?

Strange Darling, di J.T. Mollner

È semplice. Strange Darling, come ogni film folle, memorabile e unico nel suo genere, è fuori dal tempo e dalle logiche produttive e narrative del periodo cui di fatto appartiene, il nostro. Frutto di un maniacale lavoro artigianale e amabilmente amatoriale – il direttore della fotografia Giovanni Ribisi, ha messo a disposizione della troupe il suo intero arsenale tecnico, senza chiedere alcunché – Strange Darling riflette sulla non linearità del plot, con gusto tipicamente tarantiniano, spingendosi oltre.

La coraggiosa esplorazione delle derive malate e spaventosamente reali della mente non è infatti una traccia narrativa che procede a sé, solitaria e sconnessa. Piuttosto intrecciata alla dinamica cruda, erotica e pulp, della logica attrazionale tra i corpi e così dello scontro tra i generi. La cui osservazione non è mai banale, al contrario, ambiziosa e inquietantemente seducente. Dapprima la chiacchiera, il flirt, il terrore che la violenza possa apparire e poi l’inatteso, il ribaltamento e la sregolatezza di un film inarrestabile e feroce. Strange Darling non si pone alcun freno, né in termini di violenza visiva, né tantomeno psicologica. Quella senz’altro più cruda e respingente.

Eppure, al netto di un linguaggio destinato ad un pubblico inevitabilmente ristretto e di nicchia, il secondo lungometraggio da regista di J.T. Mollner, ha la capacità di ricondurci al Tarantino delle origini. Principalmente ai due leggendari capitoli di Kill Bill, complice la divisione in capitoli, rintracciando una propria impronta, fin da ora riconoscibile e di grande impatto. Il coinvolgimento della Miramax, è soltanto una coincidenza?

Una cosa è certa. Non sono molti i film come Strange Darling. Non tanto per struttura narrativa complessa e ambiziosa, quanto per personalità. Cinema indipendente duro e puro, che macchia di sangue e atrocità senza riserva alcuna, la sua nostalgica pellicola, scontrandosi con le ipocrisie sociali e politiche della società odierna. A partire dal femminismo di comodo, fino alle comuni narrazioni della misoginia e così le moltissime generalizzazioni sul male che gli uomini fanno.

Orfana del celebre progetto Grindhouse, diretto dal duo Tarantino/Rodriguez, Strange Darling di J.T. Mollner è una ambiziosa e brutale scommessa vinta, di grande intrattenimento, dunque meritevole d’attenzioni.

Titolo originale: id
Regia: J.T. Mollner
Interpreti: Willa Fitzgerald, Kyle Gallner, Madisen Beaty, Bianca Santos, Steven Michael Quezada, Ed Begley jr., Barbara Hershey,

Sheri Foster Blake, Eugenia Kuzmina, Denise Grayson, Andrew Segal
Voci: Giovanni Ribisi, Jason Patric, Robert Craighead
Distribuzione: Vertice 360
Durata: 96′
Origine: USA, 2023

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
4.2
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Il voto dei lettori
3.75 (4 voti)

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