Streghe, giganti e cioccolato: il mondo incantato di Roald Dahl sullo schermo

In occasione di Halloween e dell’uscita in streaming dell’ultimo Le Streghe di Robert Zemeckis, ripercorriamo tutti gli adattamenti cinematografici dei romanzi di Roald Dahl

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A distanza di trent’anni dalla sua scomparsa, l’immaginario fiabesco di Roald Dahl è più vivo che mai e ha ancora tanto da raccontarci. L’ha capito Robert Zemeckis, che con il suo nuovo film, Le streghe, presentato di recente alla Festa del cinema di Roma, ha voluto riadattare l’omonimo romanzo dell’autore britannico datato 1983.

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Il film, che vede protagoniste Anne Hathaway e Octavia Spencer, doveva uscire nelle sale il 28 ottobre, ma a causa delle nuove disposizioni anti-Covid e la conseguente chiusura dei cinema, la sua distribuzione si trasferisce direttamente in digitale, in America su HBO Max e in Italia su tutte le principali piattaforme streaming. Si tratta del secondo adattamento dell’opera di Dahl, già portato sul grande schermo nel 1990 da Nicolas Roeg col titolo Chi ha paura delle streghe?

Conosciuto principalmente per i suoi romanzi per l’infanzia, Roald Dahl è stato anche autore di romanzi per adulti, raccolte di poesie e antologie di racconti. Sono diverse le opere dello scrittore britannico da cui sono stati tratti adattamenti, sia per il piccolo che per il grande schermo. Primo tra tutti è stato il film del 1971 Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, di cui Dahl è stato co-sceneggiatore e diretto da Mel Stuart, con l’indimenticabile Gene Wilder nei panni di Wonka. Nel 2005 Tim Burton ha preso ispirazione dallo stesso libro per il suo La fabbrica di cioccolato, che vede il feticcio burtoniano Johnny Depp interpretare l’estroso fabbricante di dolci. Nel 1995 lo stesso Burton è stato anche produttore, insieme a Denise Di Novi, di James e la pesca gigante di Henry Selick, film d’animazione tratto dall’omonimo romanzo del 1961.

Il 1996 è l’anno di uscita di Matilda 6 mitica, per la regia di Danny DeVito, che mette in scena una commedia dai toni grotteschi. In breve tempo diventa l’adattamento se non più apprezzato, sicuramente più conosciuto dal grande pubblico, entrando nei cuori di un’intera generazione di bambini.

Sul versante televisivo, si ricorda la serie antologica Il brivido dell’imprevisto, 112 episodi divisi in nove stagioni, andati in onda dal 1979 al 1988, tratti dalle raccolte di racconti Storie impreviste, Kiss Kiss e Someone like you. E’ invece del 1989 il primo film d’animazione ispirato ad un romanzo di Dahl: Brian Cosgrove e Mark Hill dirigono Il mio amico gigante, basandosi sul romanzo Il GGG del 1982. Nel 2016 Steven Spielberg ne dà la sua personale interpretazione ne Il GGG, che mischia live action e animazione, con Mark Rylance nei panni del gigante buono. Distribuito dalla Walt Disney Pictures, il film viene presentato in anteprima al Festival di Cannes. Nel 2009 è il turno di Wes Anderson, che si misura per la prima volta con l’animazione girando in stop motion Fantastic Mr. Fox, riuscendo a coniugare felicemente i suoi personaggi eccentrici con l’immaginario favolistico dell’autore inglese. Ma il rapporto di Roald Dahl col cinema non si esaurisce solamente nelle trasposizioni delle sue opere: tra le diverse attività che l’hanno coinvolto, compare anche la sceneggiatura. Nel 1943 scrive il suo primo script, da cui nel 1984 Joe Dante trarrà il soggetto del suo capolavoro, Gremlins. Nel 1967 Dahl sceneggia uno dei capitoli della serie di 007, Si vive solo due volte, tratto dalla serie di romanzi di spionaggio di Ian Fleming, mentre l’anno successivo scrive insieme a Ken Hughes una commedia musicale dal titolo Citty Citty Bang Bang, basandosi nuovamente su un’opera di Fleming. Nel corso dei decenni, il linguaggio letterario di Dahl, così ricco e capace di costruire scenari immaginifici, ben si è prestato alla trasposizione per immagini, riuscendo ad intercettare sia il gusto dei piccini che degli adulti: assumendo sempre un punto di vista fanciullesco, scevro da pregiudizi e sovrastrutture, ha dato modo a tutti di osservare il mondo con occhi nuovi, lasciandosi incantare dalla magia dei suoi scenari, dalla resilienza e l’ingegno dei suoi protagonisti, senza tralasciare le riflessioni sull’egoismo e le ottusità degli adulti.

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