Studio Universal omaggia Burt Lancaster
Il focus:
La carriera di Lancaster viene ripercorsa attraverso materiale d'archivio con interviste a Caterina D’Amico, Piero Tosi e Giuliano Montaldo. Si comincia dalla giovane età in cui si dilettava con acrobazie nei circhi fino all'Oscar ottenuto nel 1960 con Il figlio di Giuda, di Richard Brooks.
L'attenzione è puntata sullo speciale rapporto che, l'eclettico Burt, ha creato con l'Italia.
Sbarca nel nostro Paese nel 1943 con la 5° armata del generale Clark, sposa Norma e da lì una serie di film straordinari. La rosa tatuata, Il Gattopardo di Visconti nel 1963, ancora con Visconti in Gruppo di famiglia in un interno del 1974.
Titoli idel ciclo di Studio Universal:
4/11 L’ultimo Apache, e a seguire il focus
11/11 Vera Cruz
18/11 Il kentuckiano
25/11 Gli inesorabili
Ogni titolo delinea il profilo dell'attore/produttore/regista.
Ne L’ultimo Apache di Robert Aldrich del 1954 anticipa la stagione dei western 'a favore' degli indiani. Interpreta indiano masai che non accetta la sconfitta di Geronimo.
Il successivo film, Vera Cruz, di Robert Aldrich è co-prodotto e interpretato da Lancaster con Gary Cooper, narra la rivolta contro Massimiliano d’Asburgo nel Messico del 1866.
Nel 1955 dirige Il kentuckiano, storia di un boscaiolo vedovo trasferitosi dal Texas al Kentucky.
Il programma si chiude con Gli inesorabili di John Huston del 1960, dove Lancaster salva la mezzosangue Audrey Hepburn dagli indiani Kjowa. (m.t.s.)