SUDAFRICA 2010 – Il calcio, la "magnifica ossessione"

calcio magnifica ossessione

Ripartiamo da qui, dove ci eravamo fermati il 10 luglio 2006. E a quello “Speciale Germania 2006”  davvero anomalo, dove scegliemmo di raccontare il mondiale di calcio come fosse un festival e le partite come fossero dei film… Con l’Africa, più ancora del Sud Africa (nome magnifico che unisce il continente più martoriato con l’intero SUD del mondo…), vero centro di attenzione mondiale di questi giorni. Lasciandoci catturare dalle emozioni che questo gioco, nonostante tutto (magnifica ossessione terribilmente mèlo), continua a suscitare.

 

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calcio magnifica ossessione “E alla fine, come in un grande romanzo hollywoodiano, è la nazionale italiana a conquistare il mondiale. Proprio loro, i rappresentanti del calcio più sporco e corrotto del mondo. Eroi macchiati di “un’infamia nazionale”, che ci piace immaginare come quella “sporca dozzina”, un manipolo di “bastardi” che si redimono per la gioia nazionale.”

Dunque ripartiamo da qui, dove ci eravamo fermati il 10 luglio 2006. E a quello “Speciale Germania 2006”  davvero anomalo, diremmo sorprendente, sia per l’incredibile casualità di aver scelto di raccontare il mondiale di calcio come fosse un festival e le partite come fossero dei film, proprio nell’anno della vittoria della nostra nazionale, e sia per l’imprevedibile successo che questo speciale ebbe tra i nostri lettori, sconfinamento critico in assoluto tra i più letti della nostra rivista.

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Dalla Fuga dal mondo dei sogni di quattro anni fa, molte cose sono cambiate, nel cinema, nel calcio, nel mondo. Oggi abbiamo un presidente americano progressista e nero, quattro anni fa George Bush. In Italia avevamo un nuovo governo di centro sinistra in carica e oggi invece una moderna “dittatura omeopatica” (per citare Umberto Eco e fare una bella figura critica…). Il calcio era sotto shock per lo scandalo di “Calciopoli” e oggi vive dell’impero nerazzurro, che dopo 5 anni di trionfi nazionali quest’anno si è preso tutto quello che poteva prendersi. Nel 2006 Facebook era ancora un piccolo socialnetwork per gli studenti dei college americani, vietato ai minori, oggi dall’alto dei suoi quasi 500 milioni di utilizzatori (tantissimi teenager) è diventato la “terza nazione” più popolosa del mondo… e sembra quasi impossibile prescinderne per comunicare con chiunque.

Velocemente cambiano anche i modi di raccontare il calcio, si trasforma anche grazie alle nuove tecnologie (oggi anche con la visione in 3d), la dinamica del racconto, il respiro della visione di una partita. Le macchine da presa, sempre più “volano”, e passano dal totale al particolare nel giro di pochi attimi. Regie sempre più attrezzate riescono a riprodurre in un attimo dei particolari di un’azione, di un tackle, o di un’espressione di un volto, con un montaggio (in diretta) sempre più “perfetto” e  vicino a quello cinematografico per la capacità di alternare campi totali a primissimi piani.

Infine, o forse per prima cosa, c’è l’evento mediatico politico storico. E’ l’Africa, più ancora del Sud Africa (nome magnifico che unisce il continente più martoriato con l’intero SUD del mondo…) il vero centro di attenzione mondiale di questi giorni. Mai l’Africa aveva organizzato un evento mondiale di queste dimensioni (solo il grande Mohamed Alì ci riuscì, nel lontano 1974, con l’incontro con Foreman a Kinshasa, nello Zaire, raccontato in Quando eravamo re, di Leon Gast). Per un mese o poco meno, gli occhi del mondo sono tutti puntati sul continente nero, pensate che bello se un giorno, la stessa cosa potesse accadere con un grande Festival Cinematografico Africano.

Per quanto ci riguarda, come Sentieri selvaggi, proveremo a raccontare “alla maniera nostra”, queste giornate. Giocando, ragionando, riflettendo su personaggi, azioni, attimi, visioni, insomma su tutti quegli aspetti semplici e complessi contemporaneamente, che rendono ancora unica e dolcemente amabile lo visione di una partita di calcio. Senza fare (troppo) il tifo, ma lasciandoci catturare dalle emozioni che questo gioco, nonostante tutto (magnifica ossessione terribilmente mèlo), continua a suscitare.

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    Un commento

    • Bello lo speciale sui mondiali di Germania, lo ricordo con piacere. Buon lavoro, allora, lo leggerò sicuramente.