Sul più bello, di Alice Filippi
Dal #RomaFF15 la teen dramedy italiana di Alice Filippi, tratta dall’omonimo romanzo di Eleonora Gaggero, con una protagonista irresistibile che trascina lo spettatore in un turbinio colorato
Chissà perché nei film che parlano di amore adolescente e malattia, è quasi sempre la controparte femminile a dover convivere con una sindrome incurabile. E’ quello che viene da pensare durante la visione di Sul più bello, teen dramedy italiana per la regia di Alice Filippi, tratta dall’omonimo romanzo di Eleonora Gaggero, classe 2001, volto Disney e già autrice di diversi romanzi young adult. Il filone in cui il film si inserisce è lapalissiano: solo l’anno scorso vedevamo a Venezia Babyteeth, ma i riferimenti sono davvero innumerevoli, dal nostrano Bianca come il latte, rossa come il sangue, agli stranieri, partendo da I passi dell’amore del 2002, fino ad arrivare ai più recenti Colpa delle stelle (2014), Noi siamo tutto (2017), A un metro da te (2019), solo per citarne alcuni. La trama è delle più classiche e lineari: Marta, diciannovenne estrosa e vitale, rimasta orfana da bambina e affetta da una malattia terminale, si innamora di Arturo, ricco, affascinante e desiderato da tutte. I due iniziano una relazione, ma la giovane tiene nascosta la sua malattia, fino a quando non si aggrava e viene ricoverata in ospedale. Per proteggere il suo innamorato e se stessa da un dolore che appare inevitabile, la ragazza lo lascia senza rivelargli nulla. Sarà la tenacia e la forza del sentimento di Arturo a farli ritrovare per affrontare insieme un destino avverso e viversi quell’amore che si dice essere più forte della morte.
Sullo sfondo di una Torino su cui svetta la Mole Antonelliana, Ludovica Francesconi si muove impacciata portando sullo schermo vicissitudini e insicurezze che parlano agli adolescenti di oggi e di ieri, dando vita ad una protagonista irresistibile che trascina lo spettatore in un turbinio colorato, entusiasta e gioioso, anche grazie al rapporto sincero tra Marta e i suoi migliori amici Jacopo e Federica, entrambi omosessuali, che se ne prendono cura fin dall’infanzia, sostituendosi di fatto ai genitori. E a fronte di evidenti ingenuità e cliché narrativi, più facilmente riconducibili al testo di partenza che alla sceneggiatura, il linguaggio filmico strizza l’occhio alle nuove tecnologie (creando una vaga analogia con Mainstream di Gia Coppola), facendo materializzare davanti ai nostri occhi schermi social e app per incontri. Non mancano i richiami e le citazioni alla cultura pop, da Pulp Fiction a Il favoloso mondo di Amélie, passando per i brani dei Florence+The Machine e il main theme della colonna sonora scritto e eseguito dal cantautore Alfa.
A conti fatti Sul più bello viaggia sulla falsariga del principio secondo cui gli opposti si attraggono e non si discosta affatto da quell’immaginario stereotipato e dicotomico che vuole il brutto anatroccolo innamorato del belloccio di turno, la ragazza fragile che trova salvezza nell’amore incondizionato, il borghese privilegiato oppresso dalle aspettative della famiglia. Ma è nelle sfumature, nelle traiettorie narrative secondarie, che sta il vero fulcro d’interesse del film: in quella nuova famiglia formata da Marta, Jacopo e Federica e in quell’istinto alla vita che si traduce in un desiderio di genitorialità giovane e inconsapevole, capace di superare i limiti fisiologici perché spinto dalla volontà di autodeterminarsi. Un afflato di cambiamento che ancora non è stato assimilato del tutto, ma che lascia ben sperare per il futuro.
Regia: Alice Filippi
Interpreti: Ludovica Francesconi, Giuseppe Maggio, Gaja Masciale, Jozef Giura, Eleonora Gaggero
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 90′
Origine: Italia, 2020