----------------------------
Corso online di sceneggiatura, dal 24 novembre


----------------------------

Super Charlie, di Jon Holmberg

Un buddy movie per ragazzi capace, almeno per un po’, di far andare di pari passo la sua morale e gli exploit da “genere” puro. Peccato faccia fatica a scegliere fino in fondo una delle sue anime

----------------------------
Siete pronti per le offerte del Black Friday di Sentieri selvaggi?


----------------------------

Proprio qualche settimana fa si discuteva qui dello stato di salute del cinema per ragazzi, in alcuni casi impantanato in un approccio formativo polveroso, in morali paternaliste, nel desiderio di costruire lezioni a tutti i costi senza rendersi conto di quanto quest’atteggiamento così rigido e meccanico rischi costantemente di respingere i loro giovani spettatori. E allora tanto vale assecondare il cinema puro per il semplice gusto di farlo, insegnare, se proprio si vuole farlo, il valore della cinefilia ai più piccoli, lanciarsi in racconti fondati sul movimento puro, come accaduto con il clamoroso secondo capitolo di Troppo Cattivi.

Ma è davvero così? Un intero genere è davvero sull’abisso?

----------------------------
Corso online GIRARE UN DOCUMENTARIO, dal 3 dicembre


----------------------------

Come capita spesso, alcuni timidi tentativi di risposta in questo senso provengono da luoghi sempre più lontani dal simbolico “centro” delle cose, da quel cinema americano che, comunque, sempre più, detta la linea di certe tendenze ed emerge in questo caso da un contesto unusuale come quello dell’Europa del Nord.

-----------------------------------------------------------------
Corso di Montaggio con DAVINCI dal 28 novembre online


-----------------------------------------------------------------

E certo il percorso di questo Super Charlie è a suo modo affascinante. Perché rimanendo sulla superficie delle cose il film di Jon Holmberg sembra un giocoso calco de Gli Incredibili di Brad Bird riletto dal punto di vista del piccolo Jack Jack, l’ultimo arrivato nella famiglia protagonista del film. Charlie è infatti il fratellino appena nato di Willy, un bimbo che ora vede la sua quotidianità rivoluzionata dall’arrivo di un neonato che sembra proprio privarlo delle attenzioni dei suoi genitori. Tutto precipita, tra l’altro, quando Willy si rende conto che Charlie possiede straordinari superpoteri.

Forse, allora, combattendo insieme a lui un supercriminale che sta tormentando la città Willy non solo riuscirà a coronare il suo sogno di essere un supereroe ma riuscirà anche a riottenere l’affetto dei suoi genitori.

Tra i vari riattraversamenti da nuovi punti di vista del corpus Pixar visti in questi anni, Super Charlie è forse tra quelli che crede di più in ciò che fa e nelle immagini con cui si interfaccia. Non esplode mai in passaggi davvero vertiginosi ma è capace di inanellare sequenze non scontate, capaci di trarre il massimo dal budget non eccessivo che alimenta il film e di reggere il peso delle ambizioni del racconto.

-----------------------------------------------------------------
Corso online DATA MANAGER E D.I.T. dal 2 dicembre


-----------------------------------------------------------------

Super Charlie

Ma forse è solo un’esca, un pretesto, in realtà a Super Charlie interessa forse soprattutto usare il cinecomic per costruire una riflessione sulla fratellanza, sul confronto con una novità sconquassante come l’arrivo di un fratellino, sulla solidarietà reciproca che emerge nel momento del bisogno.

In fondo è una bella sorpresa, perché il film riesce tutto sommato a tenere in equilibrio le sue anime, a far andare insieme l’exploit da genere puro, la leggerezza del racconto per ragazzi, lo spunto di riflessione che è didattico ma mai forzato. A tratti, in effetti, qualcosa sembra davvero illuminarsi, a volte Super Charlie pare quasi divenire un film impossibile, una sorta di buddy movie per bambini che dà il meglio di sé non solo quando costruisce intere sequenze d’azione su questo paradosso (come nella scena del magazzino, in cui Willy si infiltra accompagnandosi con il fratellino in passeggino) ma anche quando ragiona sulla costruzione del rapporto tra i due personaggi, lasciandosi la storyline puramente supereroistica alle spalle.

È un peccato, semmai, che il film, come capita spesso, si fidi un po’ troppo poco di questa sua linea.

Forse, da un lato, è troppo affascinato dalla dimensione action, che tende costantemente  a sfiorare e da cui non riesce mai davvero a separarsi, dall’altro teme forse di irrigidirsi nell’affondo didattico. E così finisce in un empasse, gira un po’ troppo a vuoto, si ostina a costruire un racconto vero e proprio ma fatica ad entrare davvero nel vivo della storia, rimane fumoso, accelera a tratti eccessivamente il passo, dà per scontate certe svolte.

Ma soprattutto sembra lavorare inutilmente, perché per quanto Jon Holmberg cerchi costantemente l’exploit puro da blockbuster le immagini più persistenti, impattanti, sono quelle che raccontano la maturazione di Willy e la presa di coscienza del suo rapporto con il fratellino.

 

Titolo originale: id.
Regia: Jon Holmberg
Interpreti: Orlando Wahlsteen, Silas Strand, Sven Björklund, Ulla Skoog, Tuva Novotny, Johan Rödin, Lily Wahlsteen, Annie Lundin
Distribuzione: Plaion Pictures
Durata: 90′
Origine: Svezia, Danimarca, 2024

La valutazione di Sentieri Selvaggi
3
Sending
Il voto dei lettori
0 (0 voti)
----------------------------
BORSE DI STUDIO per LAUREATI DAMS e Università similari per la Scuola di Cinema Sentieri selvaggi

----------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    -----------------------------------------------------------------
    UNICINEMA scarica la Guida della Quadriennale/Triennale di Sentieri Selvaggi


    -----------------------------------------------------------------