"S.W.A.T. – Squadra speciale anticrimine", di Clark Johnson

Johnson lavora da subito alla proliferazione dei sensi, accorpando carne e metallo in una fusione elettrizzante di corpi che entrano/escono, sparano/muoiono in preda ad acceleratissime dissonanze ritmiche che ne punteggiano l'azione.

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Nelle sequenze iniziali di S.W.A.T. osserviamo due rapinatori chiusi all'interno di un edificio con degli ostaggi, alcuni agenti speciali che cercano di penetrare nel luogo e quello che ancor di più conta una falsa soggettiva che parte da un occhio o forse soltanto da un fucile a pompa. Non ci troviamo già più all'interno di una traiettoria codificata, ma direttamente in uno sguardo impostato come ripetizione allucinata/meccanica/folle di un gesto che parte dall'esterno (quello illuminato da intermittenze metropolitane in cui le convulsioni friedkiane si incrociano con quelle "ante litteram" siegeliane) per allungarsi in un interno abbagliante, appunto perchè abitato dall'oggetto dello sguardo, dalla materia sfibrante di un inseguimento continuo. L'overture dell'opera gioca con i punti di fuga dell'occhio, rimodellandoli attraverso una sintassi nervosa e furente, abitata da un'orizzontalità piana e da una verticalità presunta (lo sguardo superiore degli elicotteri che sorvolano l'edificio). Johnson lavora da subito alla proliferazione dei sensi, accorpando carne e metallo in una fusione elettrizzante di corpi che entrano/escono, sparano/muoiono in preda ad acceleratissime dissonanze ritmiche che ne punteggiano l'azione. In questo senso alla fisicità impressionante dell'inizio (memore forse della sequenza di Heat in cui si spara in pieno giorno lungo un arteria traffica) corrisponde poi la successiva aderenza dello spessore emozionale del racconto ai corpi descritti (quello del protagonista Colin Farrell, ingaggiato da Samuel Jackson per rientrare nel corpo speciale S.W.A.T, successivamente incaricato di scortare un pericoloso criminale francese in carcere), in cui si avverte forte la presenza di una sensibilità umanistica che esce fuori nel rapporto tra Jackson e Farrel, ma anche in risvolti timidamente mèlo (l'amore sempre sul punto di nascere tra lo stesso Farrell e la Rodriguez), segno della scrittura di David Ayer, autore dello script di Fast and Furios, Training Day e di U 571, e di David McKenna, autore di quello de La vendetta di Carter. In questo modo Johnson riepiloga da un lato la lezione del miglior cinema americano recente (appunto Mostow, Cohen, Bay), mentre dall'altro riaccende la memoria di un classico che rinasce come corollario necessario e urgente, vissuto come filtro attraverso cui leggere l'essenzialità della trama e dello sviluppo. E' insomma come Siegel venisse agito in una centrifuga temporale/macchina del tempo in cui, accanto all'indiscutibile forza visiva dettata da effetti visivi e sonori sempre più avanzati (eccezionale a questo proposito la sequenza in cui un aereo atterra su un ponte), sopravvive ancora lo spirito di un cinema in fondo artigianale, articolato come successione di momenti in cui è sempre la trasparenza emozionale ad imporsi (la cena con cui i membri del gruppo festeggiano la loro promozione), con una carica fisica che moltiplica i luoghi dell'azione (dal campo d'addestramento, alla strada e ritorno), trasformandoli in luogo d'elezione di un cinema senza quartiere, libero di depositarsi in un'occhiata di assenso, in un abbraccio, in un semplice sguardo in macchina. Quella del mirino telescopico.

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Titolo originale: S.W.A.T.


Regia: Clark Johnson


Sceneggiatura: David Ayer, David Mc Kenna


Fotografia: Gabriel Beristain


Montaggio: Micheal Tronick


Musiche: Elliot Goldenthal


Scenografia: Mayne Berke


Costumi: Christopher Lawrence


Interpreti: Samuel L. Jackson (Sergente Dan "Hondo" Harrelson), Colin Farrell (Jim Street), Michelle Rodriguez (Chris Sanchez), James Todd Smith (Deacon "Deke" Kaye), Josh Charles (T.J.Mc Cabe), Jeremy Renner (Brian Gamble), Brian Van Holt (Micheal Boxer), Olivier Martinez (Alex Montel); Reginald E. Cathey (Tenente Greg Velasquez)


Produzione: Original Film,Camelot Pictures,Chris Lee


Distribuzione: Columbia Tristar Films Italia


Durata: 120'


Origine: USA, 2003

 

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