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Rivista Sentieriselvaggi21st
Scuola di Cinema
Corsa contro il tempo. The Desperate Hour, di Phillip Noyce
Un thriller costruito sulle attese che si fonda sull'interpretazione contenuta e non per questo meno drammatica o espressiva della sua protagonista, Naomi Watts
Archivio tag: naomi watts
Mulholland Drive, di David Lynch
Torna oggi in sala dopo 20 anni il film più complesso, libero, straniante, magnifico del regista statunitense in versione restaurata e distribuito dalla Cineteca di Bologna.
Penguin Bloom, di Glendyn Ivin
Un altro ruolo tenace ed emotivo per Naomi Watts in Penguin Bloom in un film che non aggiunge molto all'oggettivo racconto della storia vera dove molte azioni sono dimenticabili
LAVORI IN CORSO. Sofia Coppola, Dardenne, Woody Allen, Brad Pitt, Tim Roth
Trascorsi due anni dal successo de L'inganno e l'importante riconoscimento al Festival di Cannes 2017 come Miglior regista, Sofia Coppola è nuovamente a lavoro con On The Rocks, titolo ufficiale del
LAVORI IN CORSO. Godard, Raimi, Soderbergh, Daisy Ridley, Gomorra
Il nuovo film di Jean-Luc Godard, Sam Raimi e l'horror Crawl, fantascienza distopica per Steven Soderbergh, la tragedia shakespeariana di Ophelia, il film spin off dalla serie Gomorra.
Il libro di Henry, di Colin Trevorrow
Il film frantuma disordinatamente le sue interessanti linee narrative, colleziona generi e situazioni, ma non trova mai il giusto amalgama che giustifichi tutti questi spunti. Peccato
Shut In, di Farren Blackburn
Il limite di Shut In non è la claustrofobica ambientazione domestica. La storia non sa gestire il tempo cinematografico e tenta di superare la dimensione televisiva copiando dei modelli troppo famosi
3 Generations – Una famiglia quasi perfetta, di Gaby Dellal
Nella New York autunnale di locali vintage e appartamenti hipster, si svolge il lungo viaggio di Ramona, adolescente che decide di intraprendere il difficile percorso del cambio di sesso.
#RomaFF11 – 3 Generations – Una famiglia quasi perfetta, di Gaby Dellal
Presentato ad Alice nella Città il film con Naomi Watts, Elle Fanning e Susan Sarandon, una storia ruota attorno al coming of age di Ray, nato Ramona, e alla sua "famiglia in transizione"
Demolition, di Jean-Marc Vallée
Jean-Marc Vallée sovraccarica di significazioni il dolore della perdita, che, nell’ipertrofia narrativa ed estetica in cui sguazza Demolition finisce per essere solo una formula accattivante
#Venezia 73 – The Bleeder, di Philippe Falardeau
Un cuore che batte e che racconta una storia immergendola in un immaginario popolare con il quale tutti hanno fatto i conti, in un modo o nell’altro. La dimensione epica e sottovoce di Chuck Wepner
#Venezia73 – The Bleeder – Incontro con Liev Schreiber, Naomi Watts e Philippe Falardeau
Chuck Wepner e quei pochi passi che mancano per entrare nel mito. Tutta la sua vita è stata segnata da attimi fuggenti raramente catturati. Quell'istante in cui aveva mandato al tappeto Muhammad Ali
La foresta dei sogni, di Gus Van Sant
Si inserisce in una zona inedita a meta’ tra la narcolessia di Belli e Dannati (un altro own private Idaho) e le storie di fantasmi giapponesi del recente Restless
The Divergent Series: Allegiant
Primo adattamento del terzo e ultimo capitolo del romanzo omnimo di Veronica Roth, un cinema che va avanti col respiratore artificiale in una saga più inutile di Hunger Games
The Divergent Series: Allegiant
Dal 9 marzo in sala arriva il terzo episodio della trilogia dopo Divergent e Insurgent dove tornano Tris, Quattro e tutti gli altri protagonisti della serie
Edward Norton, o l’imprevedibile virtù di un attore
In occasione dell'Excellence Award che riceverà a Locarno 68: un ritratto di Edward Norton dal suo esordio in Schegge di paura fino alla recente collaborazione con Wes Anderson e Alejandro Iñárritu
Ben Stiller e Noah Baumbach raccontano Giovani si diventa
Da domani in sala il film del regista statunitense, una commedia che è un suo altro atto d'amore a New York. Parlano il regista e il protagonista. Con 3 clip e 3 featurette
Giovani si diventa, di Noah Baumbach
Un film su cui pesano troppe gabbie concettuali, estetiche, sociologiche e cinematografiche, che Baumbach questa volta fa un po’ fatica a superare. Rimane la sincerità di approccio al cinema però
