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Rivista Sentieriselvaggi21st
Scuola di Cinema
Lindsay Lohan si confessa
Nel numero di Vanity Fair, in uscita oggi nelle edicole, grande protagonista è Lindsay Lohan, padrona della copertina e oggetto di un'intervista confessione sulla sua infanzia e i suoi prob
Archivio tag: colpevole
Werner Herzog nel braccio della morte: "Gazing into the Abyss: A Tale of Death, a Tale of Life"
Werner Herzog lo aveva annunciato l'anno scorso, ora il film ha un titolo: si chiama Gazing into the Abyss A Tale of Death, a Tale of Life (precedentemente intitolato semplicemente Death Row) e v
Box Office USA 20/6/2011
Green Lantern ha bissato la delusione di X-Men: First Class. Il suo esordio da cinquanta milioni di dollari getta un'ombra sull'affidabilità dei superhero-movies. E' difficile che
UNKNOWN PLEASURES (4) – "Nanayo", di Naomi Kawase
Dopo i bellissimi Shara e The Mourning Forest, ancora un film che si muove nel rapporto tra uomo e natura, rifiutando la concezione antropocentrica. Ancora una meravigliosa parabola ascendente, che un
TELEFILM FESTIVAL 2011
TELEFILM FESTIVAL 2011 MILANO 27 giugno - 3 luglio 2011 Apollo spazioCinema Omicidi senza colpevoli, serial in costume, luci rosse in salotto, cheerleaders per caso e tamarri a pied
“The Tree of Life”, di Terrence Malick
Terrence Malick è colpevole d’aver girato The Tree of Life, e la colpa è quella d’aver tentato di dare forma all’implasmabile lutto di cui facciamo finta di non a
CANNES 64 – “The Tree of Life”, di Terrence Malick (Concorso)
Terrence Malick è colpevole d’aver girato The Tree of Life, e la colpa è quella d’aver tentato di dare forma all’implasmabile lutto di cui facciamo finta di non a
Pa Negre, il cinema oscuro di Agustì Villaronga
In Pa Negre di Agustí Villaronga (12 premi Gaudì, 9 premi Goya) tratto dal romanzo di Emili Texidor, c'è un mistero da svelare e un solo indizio, l'ultima parola ma
Le menzogne degli adulti creano mostri bambini. Pa Negre, il cinema oscuro di Agustì Villaronga
In Pa Negre di Agustí Villaronga (12 premi Gaudì, 9 premi Goya) tratto dal romanzo di Emili Texidor, c'è un mistero da svelare e un solo indizio, l'ultima parola ma
Con gli occhi dell'assassino
Titolo originale: Los ojos de Julia Interpreti: Belén Rueda, Lluìs Homar, Pablo Derqui, Francesc Orella, Joan Dalmau, Julia Gutierrez Caba Origine: Spagna 2010 Distribuzione: Moviemax Du
“Faster”, di George Tillman Jr
E' proprio questa caratterizzazione profondamente esistenzialista, questo disincanto quasi hard boiled, dove si uccide e si muore più per onorare un appuntamento con il destino che pe
"The Next Three Days", di Paul Haggis
Bellissimo terzo film del regista di Crash e Nella valle di Elah, dove la concezione fideistica (e fatalista) del mondo secondo Haggis, con tutti gli incastri e le casualità che si porta dietr
"Poetry", di Lee Chang-dong
A Lee Chang-dong non interessa lo sviluppo drammaturgico di tutte le premesse che pone. Non occorre, qui, accendere i toni del dramma (quelli che facevano vibrare Oasis e Secret Sunshine).
Esce il libro 'Filmgate – Come Berlusconi ha ucciso il cinema italiano'
"Forse mi sarei dovuto presentare ad Arcore con delle escort, magari le cose sarebbero cambiate...". Tra serio e faceto, il produttore Stefano Sardi commenta così le sue disavventure,
SOCIAL MEDIA WEEK – Nuovi scenari per contenuti digitali, il caso You Tube
E’ strano questo “uscire dalla rete”, dove le tante anime che attraversano Internet si riversano nelle sale un po’ per capire, molto per riconoscere gli altri, e senza confessa
Tutti i documentari al Sundance 2011
Voci di un'America che cambia. Ancora una volta, almeno nell’ambito del documentario, il Sundance si conferma come uno dei pochi territori mediatici dallo spirito davvero libero e democrati
TORINO 28 – "Poetry", di Lee Chang-dong (Festa mobile)
A Lee Chang-dong non interessa lo sviluppo drammaturgico di tutte le premesse che pone. Non occorre, qui, accendere i toni del dramma (quelli che facevano vibrare Oasis e Secret Sunshine).
XXV FESTIVAL DEL CINEMA LATINO AMERICANO TRIESTE – Contrabbando, ristoranti e… reparti speciali
Un coloratissimo e mal assortito salone di bellezza boliviano, una zona di confine sudamericana con i suoi scalcinati traffici e un’improbabile e surreale televisione privata, un ultramoralista
