La regista torna al lungometraggio dopo gli straordinari exploit nei corti. Il suo sguardo stavolta si fa rabdomante, e si rovescia sottosopra alla ricerca di codici di geometria esistenziale.
Dal romanzo di Pavese, un cinema intimo che ci mostra gli sguardi più proibiti e celati, ma forse edulcora troppo le atmosfere e perde quella spontaneità dello sguardo ravvicinato. Piazza Grande
Si continuano a sentire tutti i movimenti del set anche nel terzo lungometraggio della regista dove c'è una colpevole distanza tra la messinscena e i personaggi. Orizzonti
In Panorama un film che racconta di una terra avvelenata e di colpe dei padri, di figli che tornano a credere alla magia ancestrale del Sud e di interferenze parassitarie che si espandono