Tariq Teguia, nouvelle vague algerina a Cinemondo
In occasione del focus dedicatogli dalla rassegna Cinemondo dell'Accademia di Francia Villa Medici, Tariq Teguia ci ha parlato del suo cinema, in perenne movimento "perché la fuga è per l'oppresso uno strumento di lotta", e dello stato della nuova cinematografia algerina all'alba della rivoluzione digitale
In occasione del focus dedicatogli dalla rassegna Cinemondo dell'Accademia di Francia Villa Medici, Tariq Teguia ci ha parlato del suo cinema, in perenne movimento "perché la fuga è per l'oppresso uno strumento di lotta", e dello stato della nuova cinematografia algerina all'alba della rivoluzione digitale.
Teguia, classe 1966, viene dalla fotografia e dal giornalismo ed è stato insegnante all'Accademia di Belle Arti di Algeri, iniziando a girare i primi cortometraggi Kech'mouvement, Le Chien e Ferrailles d'attente nella seconda metà degli anni Novanta. Il suo primo film, Roma wa la n'touma (Piuttosto Roma che voi), distribuito nel 2008 in Francia, è un debutto folgorante, denso di influenze di tanto cinema europeo (da Antonioni a Godard) rielaborate all'interno di un contesto urbano in continuo movimento.
Un cinema errante che oscilla tra nervosismo e contemplazione, proseguito con coerenza fino all'ultimo Zanj Revolution, presentato nella sezione CinemaXXI dell'ultimo Festival di Roma.
Riprese e Montaggio: Sergio Proto