Tata Matilda e il grande botto
di Susanna White
Cinque lezioni da impartire, come nel primo capitolo delle avventure della mirabolante Tata Matilda. Ma rispetto al film di Kirk Jones, i precetti da insegnare all’esercito di piccole pesti diventano una faccenda molto più seria. La governante dall’inconfondibile silhouette interpretata da Emma Thompson (Ragione e sentimento, I love Radio Rock, An Education), ancora una volta autrice della sceneggiatura tratta dai libri di Christianna Brand, non si ferma ad una “semplice” questione di etichetta (in verità i protagonisti, grandi e piccini, di Nanny McPhee – Tata Matilda imparano molto di più: a lottare per mantenere unita una cosa tanto complicata come la famiglia). In Tata Matilda e il grande botto, il nome della tata viene invocato a gran voce da una cassettiera piena di melassa e da uno scatenato coro di barattoli perchè, mentre il loro papà è lontano, in guerra, e la loro mamma riesce a stento a mantenere la fattoria di famiglia, i tre bambini Green e i due loro supponenti cugini di città hanno un gran bisogno di capire che la forza nasce dalla condivisione e dalla collaborazione, e di imparare ad esser coraggiosi e ad aver fede. A fare da motore alla vicenda è, dunque, di nuovo un’assenza, quella padre, e tutta la precarietà e la paura che essa genera e che si legge nello sguardo magnificamente caparbio e dolcemente spaesato di “mamma” Maggie Gyllenhaal.
Nel cast anche Ralph Fiennes (Red Dragon, The hurt locker, Scontro tra titani) e Ewan McGregor (Trainspotting, Star Wars Episodio III: La vendetta dei Sith, L'uomo nell'ombra).
(E. P.)