TELEFILM – Blade

La saga dell'ammazzavampiri più letale (e tamarro) che il grande schermo ricordi prosegue in una serie televisiva su FX. Si avvicinano tempi duri per i succhiasangue… Un'anticipazione dal numero di febbraio di TelefilmMagazine

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di Fulvio Gatti

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Il grande schermo, fin dai suoi esordi, è una fabbrica prolifica di intramontabili icone. Arrivano al cinema e, grazie a esso, entrano di diritto nell'immaginario popolare personaggi spesso nati altrove, in letteratura, nel fumetto se non da fonti ben più stravaganti (pensiamo a Jack Sparrow/Johnny Depp e all'attrazione dei parchi tematici Disney che ha fatto da spunto per La maledizione della prima luna). Che si parli di Alien o Indiana Jones, di Barbarella o Superman è impossibile ignorare l'importanza di queste icone moderne, tutt'uno con la cosiddetta cultura pop. E a chi faccia notare che il grande schermo del nuovo millennio sia meno abile nel creare questo tipo di personaggi di culto, possiamo obiettare con alcuni nomi non certo di poco conto. Si può pensare, ad esempio, ad un ammazzavampiri di colore, rapido e letale come le sue prede, ma che non teme la luce del giorno, ed è perciò soprannominato "il diurno"; è rigorosamente vestito di nero, meglio se di pelle, porta occhiali scuri e un arsenale degno di un piccolo esercito, al quale però spesso preferisce una più elegante katana dalla lama in argento. Difficile in questa descrizione non riconoscere Wesley Snipes nei panni di Blade, una delle più azzeccate tra le icone cinematografiche del nuovo millennio. L'esordio cinematografico, Blade, diretto da Stephen Norrington, è del '98; fece il bis il regista Guillermo del Toro, dando al personaggio con il secondo capitolo (Blade II, il migliore della trilogia) uno spessore da eroe tragico, in costante lotta con la sua parte oscura di vampiro. Blade è infatti figlio di esseri umani, ma la madre fu morsa mentre era incinta: come risultato, il bambino acquisì tutte le facoltà degli "uomini notturni" ma non i difetti, a eccezione di una sete di sangue se possibile ancora più feroce, che contrasta grazie al siero inventato dal mentore Abraham Whistler (che al cinema prese il volto dell'inossidabile Kris Kristofferson). La trilogia su grande schermo fu completata dal piuttosto anonimo Blade Trinity, come i precedenti scritto da David S. Goyer, un nome legato a molte produzioni di genere al cinema, ma anche in televisione. È infatti il creatore di Threshold, adrenalinica serie su un'invasione aliena molto particolare attualmente in via di trasmissione sulla Rai.


 

Dal grande al piccolo schermo


L'idea di portare sul piccolo schermo anche Blade deve essere nata di conseguenza al fascino immutato del personaggio, in grado di affrontare ancora molte avventure. A Goyer è spettato così il compito di sviluppare il background della serie, per la produzione di New Line e Spike Tv, canale destinato a trasmettere gli episodi. Il tono generale rimane immutato, a partire dalle atmosfere da gotico urbano, cui fanno da sottofondo musiche industrial e new metal, per un'azione frenetica e in puro stile videoclip. Sotto il pastrano nero dell'ammazzavampiri non c'è però Wesley Snipes, che ha rifiutato la parte; la scelta è caduta su Kirk "Sticky Fingaz" Jones, che a parte i capelli rasati a zero mantiene immutata la caratterizzazione del personaggio, granitico e feroce come non mai. Narrativamente si prosegue là dove si era concluso Blade Trinity, sebbene alcuni personaggi ed eventi secondari siano volutamente messi da parte. La nuova spalla del diurno è un giovane asiatico, Shen (Nelson Lee), esperto di armi e in particolare di esplosivi, sogghignante e ironico quanto il collega è imperturbabile. Veniamo accompagnati dentro il nuovo universo narrativo attraverso gli occhi di Krista Starr (l'affascinante Jill Wagner), che scopre il mondo "sotterraneo" dei vampiri indagando sulla misteriosa uccisione del fratello. Finirà tra le grinfie dell'imprenditore Marcus Van Sciver (Neil Jackson, già visto insieme a Colin Farrell in Alexander), maestro vampiro che affiancato dalla bella Chase (Jessica Gower) è impegnato in strane ricerche, che potrebbero cambiare il futuro stesso dei figli della notte. Krista diverrà a sua volta vampira, ammessa tra le fila dei fedelissimi di Van Sciver, ma stringerà un riluttante patto con Blade per fare il doppio gioco, con l'intenzione di distruggere la casata dall'interno.

Diverte infine un cameo di Randy Quaid (fratello del più noto Dennis, e celebre come attore per molte parti tra cui il pilota ubriacone di Independence Day), che nel ruolo dello scrittore Melvin Caylo chiarisce a Krista (e all'eventuale pubblico novizio) il background di Blade e dei vampiri, citando anche Whistler e ricongiungendosi perciò all'universo disegnato: un'iniziativa particolarmente apprezzata dai fan del fumetto, che vedranno finalmente scendere in campo alcuni villain secondari messi da parte nella trilogia su grande schermo.


Alla sua prima messa in onda in Usa, il pilot ha raccolto un numero altissimo di spettatori, oltre due milioni e mezzo, che lo ha fatto classificare come uno degli episodi pilota più visti in assoluto nella storia della televisione via cavo. A lungo andare, però, il seguito di pubblico non ha soddisfatto i vertici di Spike Tv, che hanno deciso di concludere la serie con la prima stagione. Non ci sono stati segnali indicanti un cambio di programma, mentre gli episodi venivano comunque esportati in molti paesi, tra cui l'Italia. Ma se Spike Tv ha perso fiducia nel franchise, la New Line non pare dello stesso avviso, e potrebbe proseguire altrove la serie. Il diurno si è ormai guadagnato un posto d'onore nell'immaginario, e c'è da scommettere che non si lascerà mettere da parte tanto facilmente.


 


A cura di www.telefilmmagazine.com

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