TELEFILM – La giungla della moda

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Un trio di donne in carriera si appresta a rubare lo scettro di Carrie e compagne come regine di stile a New York. Sono le eroine di Lipstick Jungle, in arrivo su FoxLife. A cura di TELEFILMMAGAZINE

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Lipstick Jungledi Alessandra De Tommasi

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Una produttrice cinematografica, una direttrice di una rivista di moda e una stilista sono amiche per la pelle. Non più giovanissime, certo, ma al top della lista stilata dal Wall Street Magazine sulle 50 donne più influenti. La prima, Wendy (Brooke Shields) si è piazzata al dodicesimo posto; Nico (Kim Raven), asso dell'editoria, è al sesto mentre la promessa della moda Victory (Lindsay Price) ha conquistato la diciassettesima produzione grazie alle boutique sparse negli Stati Uniti e ai 325 negozi in Asia. Tutto perfetto, allora? Niente affatto, perchè le tre vivono in una vera e propria giungla della moda, Lipstick Jungle, e le loro vite sentimentali risentono del successo professionale. In onda su FoxLife, con le prime due stagioni (per un totale di 20 episodi), il telefilm racconta proprio l'equilibrio precario in cui vive costantemente l'universo femminile quando decide di partire alla conquista di un campo che non sia quello domestico.

«Sono stufa che noi donne dobbiamo sempre chiedere scusa per il successo – dice Nico – la fortuna non c'entra, è solo merito del talento e del duro lavoro». Duro, sì, ma evidentemente non abbastanza se il capo vuole dare la promozione ad un suo collega perché teme che lei possa avere desiderio di maternità. Non sa, evidentemente, che Nico non ha più d'intimità con il marito (con cui è sposata da 17 anni) e l'ha tradito per la prima volta con un giovane e attraente assistente-fotografo, Kirby (l'attore Robertk Buckley è classe '81!), incontrato al party della società. «Non c'è niente più che mi emozioni», aveva detto poco prima al consorte annoiato dai suoi discorsi perché troppo preso dai suoi studi accademici.

Wendy, al contrario, pensava di dover solo consolare l'amica dall'alto del suo matrimonio perfetto. Il marito, invece, vuole aprire un ristorante, è stanco di fare il casalingo e di sentirsi zero rispetto a lei, che bluffa al telefono con Leonardo Di Caprio e alla fine riesce perfino a strappargli un contratto, ma poi crolla davanti alla tata, che scrive un libro su di lei dipingendola come mamma senza cuore.

E che dire di Victory, la signorina «Non amo essere salvata, mi salvo da sola»? Prima offre la cena al ristorante al milionario che l'ha invitata ad uscire, ma poi al telefono piange come una disperata (per le critiche nipponiche alla sua nuova linea) e si fa mandare il jet privato di lui in Giappone per riportarla a casa…

Queste tre donne, insomma, saranno anche al top delle classifiche (anche se non si sa per quanto ancora) eppure sembrano costamente sull'orlo di una crisi di nervi. Sarà per questo che hanno generato tanta solidarietà di genere?

 

A cura di www.telefilmmagazine.com 

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