Temporale Lyne – Ritorno su "Unfaithful"

Ne “L'amore infedele” il temporale dell'incipit simbolizza i mille imprevisti dell'esistenza, i fatti inaspettati destinati a sovvertire i tuoi schemi di riferimento. Questa volta Lyne ci invita a guardare in faccia il temporale della vita, per accettare la costitutiva fragilità di individui esposti al fuoco sovente ingeneroso delle tentazioni.

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Il temporale con cui si apre L'amore infedele palesa sin da subito la vocazione disturbante del nuovo film di Adrian Lyne, sebbene le immagini ci consegnino luoghi e situazioni comuni al cinema più gettonato di questo regista, celebre per aver saputo mettere in scena soprattutto vicende di passione e desiderio. Il temporale che sarà motivo dell'incontro tra Diane Lane, donna felicemente sposata, e Olivier Martinez, un giovane commerciante di libri, si presenta con l'aspetto di una scossa tellurica destinata a non lasciare nulla di immutato nella vita dei due futuri amanti. Se il riferimento più immediato è Sthephane, una donna infedele di Claude Chabrol (1968), Lyne dimostra di non essere caduto nella trappola di "rifare" un film praticamente irripetibile, perché il suo intento non è l'accusa alle pecche della famiglia borghese ma l'indagine a tutto campo tra i desideri che nascono all'improvviso e sono espressione di una richiesta di più intensa partecipazione alla vita. L'amore infedele finisce così per essere uno dei lavori più personali del regista di Nove settimane e mezzo. Potrà irritare chi vede in Lyne soprattutto un ex-pubblicitario con il culto per l'immagine bella e ovattata. Eppure, grazie ad una forma particolarmente controllata, e per via di una confortante misura interpretativa da parte dei suoi interpreti, L'amore infedele si propone come un'immersione raffinata e per nulla artificiosa in una situazione di "sbandamento" che coinvolge una moderna coppia americana (lei
trentasette anni, lui sulla cinquantina). Nel film di Lyne il temporale dell'incipit simbolizza i mille imprevisti dell'esistenza, i fatti che non ti aspetteresti di vivere e sono destinati a sovvertire i tuoi schemi di riferimento. Il caso, tema ricorrente nell'opera di questo autore, è
ricondotto all'aspetto più ammaliante, seducente, ma anche disturbante.

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Questa volta, più che in altre prove, Lyne ci invita a guardare in faccia il temporale della vita, per accettare la costitutiva fragilità di individui esposti al fuoco sovente ingeneroso delle tentazioni. Nel fare questo, il regista rinuncia ad ogni facile moralismo. Mentre in Attrazione fatale Lyne sembrava soffermarsi soprattutto sui rischi di una storia extraconiugale, questa volta il discorso è modulato lungo sfumature che tengono in considerazione gli impercettibili trasalimenti dei personaggi e sembrano evidenziare come impraticabile qualsiasi tesi "astratta" in fatto di relazioni tra le persone. L'incontro tra i futuri amanti è all'insegna dell'esitazione. Entrambi si piacciono. Lui la incanta con una frase custodita in un libro. Lei ascolta incuriosita e poi, pur attratta, lascia il giovane uomo che le aveva offerto il suo aiuto durante il temporale. In seguito, tornando a casa, la donna ricorderà l'incontro con il giovane francese, ma in un primo momento sembrerà non farci troppo caso. Successivamente, il ricordo si trasformerà in un desiderio sempre più irrinunciabile. I successivi pellegrinaggi di Diane Lane sul "luogo del delitto" esprimono con grande finezza il movimento incerto e sinuoso di un desiderio vissuto tra silenzi e gesti inattesi. Che si tratti di vera attrazione, e non del capriccio di una donna annoiata, è evidente per il fatto che al primo incontro Diane non sale a casa di Vincent, ma poi ci ripensa e torna a cercare il giovane. Per una buona metà, L'amore infedele vive di queste palpitanti esitazioni, di queste attese e mezze decisioni dettate da un desiderio che si confronta con le regole della vita di sempre. Poi, i mezzi toni lasciano il posto ad un nuovo temporale, questa volta rappresentato dal comportamento del marito Richard Gere, il quale, una volta scoperto il tradimento della moglie, raggiunge il contendente e lo uccide.

La sequenza in cui Gere va a conoscere il suo rivale è un momento di intenso spaesamento sia per i personaggi che per lo spettatore. L'incontro tra i due uomini avviene sul filo sottile di un silenzio interrotto soltanto da poche parole. Vincent apre la porta a Richard ed è imbarazzato, ma sul suo volto leggiamo l'espressione onesta di un ragazzo che ha amato liberamente, non sentendosi per questo una persona colpevole.  I fatti che seguono l'omicidio del giovane, rappresentano un altro temporale ai danni di chi ha vissuto la passione. La sua morte avviene per una reazione di violenza che è anche l'effetto di una comunicazione sorda; un gesto autistico, quello del marito geloso, che mette fine a qualunque riflessione sul senso dei desideri. Partito, come succede spesso a Lyne, dal temporale di una passione che muove ogni cosa e porta i personaggi più vicini ai loro sogni (il desiderio di un'audizione per la ballerina Jennifer Beals in Flashdance, la possibilità di avvolgere attorno al corpo della donna desiderata il foulard appena acquistato in Nove settimane e mezzo), il regista si confronta infine con le conseguenze di una situazione che nessuno ha potuto evitare di vivere fino in fondo. Dopo la tragedia, marito e moglie si confidano, piangono, sperano ancora in una vita assieme. Niente potrà essere più uguale a prima. Entrambi si sono sporcati con la vita ed hanno infranto il loro immacolato perbenismo. Come un temporale, anche Lyne scivola sui rovelli etici ed esistenziali della coppia. Ma soltanto alla fine i coniugi sembrano saper affrontare il dialogo, tentano di parlarsi e di ascoltare la voce dei loro sentimenti più veri. Prima avevano dato ascolto unicamente al temporale, soffrendo e provocando sofferenza. Adesso, dopo la tempesta, la loro vita assieme può forse continuare a patto che una nuova sincerità prenda il posto degli atteggiamenti irrigiditi che avevano inquinato il loro matrimonio. E' un invito a guardarsi dentro, evitando di fare del male a chi si ama veramente. In questo senso, e a dispetto delle apparenze, L'amore infedele non offre una prospettiva individualista, ma nell'invito a ricomporre il dialogo affettivo più profondo muove una sentita polemica contro la sensazione di ovvietà in cui sono spesso mantenute le relazioni tra le persone.

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