“Per me è importante che il pubblico veda l’attrice, non Noomi.” Al TFF35 con Seven Sisters (What happened to Monday), diretto da Tommy Wirkola, l’interprete Noomi Rapace racconta l’impegno di portare in scena non uno ma ben sette personaggi: “Per calarmi al meglio nei ruoli, ho iniziato a seguire un rituale. Mi toglievo la parrucca, il trucco e mettevo una soundtrack diversa per ognuna delle sorelle. Passavo dal reggae al country, scegliendo quello che per me era il ritmo giusto per ciascuna personalità“.

Il film di Wirkola racconta di un futuro nel quale vige la legge del figlio unico; la causa è un incremento spropositato dei parti plurigemellari. Grazie al nonno, sette sorelle scampano al criosonno cui vengono sottoposti tutti i “doppi”, ma il loro nascondiglio non potrà durare in eterno. “Quando ho ricevuto la sceneggiatura ero terrorizzata. Ho pensato: “Se falliamo, sarà tutta colpa mia”, però l’idea di essere una e sette mi incuriosiva. Soprattutto, mi piace sfidarmi, fare cose che sembrano impossibili. La difficoltà più grande era non cadere nel cliché. Ho lavorato molto sulle azioni e le reazioni di ognuna, in particolare nelle scene di gruppo, tenendo presente che ognuno di noi ha una personalità ricca di sfumature.”

Conosciuta al pubblico internazionale grazie alla trilogia Millennium, tratta dai romanzi di Stieg Larsson, Rapace si è dimostrata attrice versatile e disposta al sacrificio per ruoli decisamente muscolari: “Mi sono allenata molto, proprio perché Wednesday ha una passione per le arti marziali, cosa che in effetti condividiamo. Inoltre non volevo che sembrasse una supereroina capace della qualunque; volevo che la sua preparazione e i combattimenti sembrassero reali“.

In una scena vediamo Friday intenta a trasferire un file videofotografico ad una delle sorelle. Non avendo mai potuto condividere esperienze al di fuori del nascondiglio, quel file, oltre a contenere la loro memoria personale, proiettata ogni sera perché  tutte possano goderne, è soprattutto memoria condivisa, ciò che documenta la loro vita assieme. Rapace è piuttosto al di fuori dello sharing, a differenza di molte sue colleghe: “Non ho né Facebook né Twitter. Ora sto usando Instagram per la promozione di Seven Sisters. Devo dire che sto ancora lavorando con il mio manager su come approcciarmi ai social, perché voglio che il pubblico si soffermi sul mio lavoro e non sulla mia vita personale. Inoltre, non mi piace trovarmi troppo esposta.”