#TFF36 – Anticipazioni in Festa Mobile, After Hours, TFFdoc
I nuovi film di Elisabetta Sgarbi, Bonifacio Angius, Daniele Segre, le prime di Mandy, Copia Originale e Colette, la rassegna tematica Apocalisse
La 36° edizione del Torino Film Festival (23 novembre/1 dicembre) annuncia alcune anticipazioni del programma, oltre a quanto già sappiamo.
I nomi del signor Sulcic diretto da Elisabetta Sgarbi verrà presentato in prima mondiale nella sezione Festa Mobile. Sperimentazioni linguistiche e geografie politiche e umane di confine, passato e presente, realtà e finzione si mescolano in questo nuovo racconto scritto con Eugenio Lio, musiche a cura di Franco Battiato.
Ovunque proteggimi diretto da Bonifacio Angius, sarà anch’esso in prima mondiale nella sezione Festa Mobile. Il film è ambientato nel torrido agosto di una Sardegna fatta di campagne dorate, cemento rovente, e mare che luccica in lontananza. Dopo Perfidia, Bonifacio Angius dirige un racconto di personaggi che vogliono uscire dalla loro gabbia e prendere a pugni il destino.
TFFdoc | Apocalisse è la rassegna che vuole rispondere, per immagini e parole, a un mondo attonito in attesa del peggio. Così il post umano atomico dei documentari 4 Bâtiments, face à la mer e Machine To Machine, entrambi diretti da Philippe Rouy, lascia spazio alla sirena di Sirenomelia diretto da Emilija Skarnulyte che fluttua con la sua coda tra le rovine di una base NATO nel mare Artico. Saranno proposti anche Vive la baleine diretto da Chris Marker e Mario Ruspoli,in cui la caccia industriale e capitalista della balena diventa il simbolo dello sfruttamento apocalittico del pianeta; mentre in Atlantis, diretto da Ben Russell, gli uomini cercano disperatamente la propria liberazione utopica ispirandosi ad antiche leggende maltesi; Ombres Aquatiques, di Philippe Cote, mostra la natura con luci e ombre, come se la pellicola fosse una tela su cui dipingere; l’Hydra Decapita fa una riflessione su globalizzazione, colonialismo, capitalismo, mutamenti climatici e mostra Drexciya: una colonia sottomarina creata dai bambini mai nati abbandonati in mare dagli schiavisti durante la traversata dell’Atlantico; In Dell’azione negatrice di Mauro Folci l’uomo è in preda alla volontà di potenza; in Der Wille Zur Macht di Pablo Sigg si mostra la radicale esistenza dei due fratelli Schweikhart, ultimi sopravvissuti di una colonia di “ariani puri” fondata alla fine del 19°secolo nella foresta amazzonica, in Paraguay: mangiano bacche, farfugliando lingue incomprensibili e leggono la Bibbia e La volontà di potenza di Friedrich Nietzsche; la ricerca di nuovi linguaggi capaci di sovvertire il presente è al centro di Il potere dei sentimenti di Alexander Kluge; ricerca che si riflette in Life = Cinematic Imperfections, presentato in prima mondiale al 36° Torino Film Festival, dove il regista siriano di origine armena Avo Kaprealian, compone un montaggio di immagini provenienti dal web, dal cinema, colte dalla sua camera per le strade di Beirut, dove ora vive rifugiato, per lasciare esplodere il caos del mondo.