The Alpinist. Uno spirito libero, di Peter Mortimer, Nick Rosen

La vicenda dell’alpinista canadese Marc-André Leclerc è tutta da scoprire e il documentario trova il giusto equilibrio tra la storia personale di un sognatore e le riprese in montagna. Da oggi in sala

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Forse bisognerebbe partire dalla fine. Oppure no. Perché c’è uno scarto da quando sono terminate le riprese di The Alpinist. Uno spirito libero e quello che è avvenuto dopo. Protagonista è Marc-André Leclerc, giovane alpinista che all’epoca in cui è stato girato il documentario aveva 23 anni. Dopo un prologo su alcuni dei più grandi scalatori, alcuni di questi scomparsi tragicamente dopo essersi spinti al limite dell’avventura, la troupe raggiunge Marc-André. Lui è completamente diverso dai coetanei climber che sono diventati delle superstar e impazzano sui social. Non è abituato alla telecamere ed era allergico alla tecnologia. Una volta il telefono gli è stato rubato da una volpe. La sua ragazza Brett lo ha definito “un uomo fuori dal suo tempo”. L’alpinismo è la sua grande passione e lo ha salvato dalla droga. Tra le sue grandi imprese ci sono state l’arrampicata in solitaria sul Grand Wall, della Torre Egger in Patagonia e dell’Emperor Face dove, per quell’impresa, non ha voluto avvertire nessuno, neanche la troupe.

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Peter Mortimer, che ha firmato la regia di The Alpinist. Uno spirito libero assieme a Nick Rose, ha già  prodotto e diretto all’arrampicata su roccia, all’alpinismo e all’avventura all’aria aperta come The Dawn Wall (2017) e il più recente Black Ice (2020), trova il giusto equilibrio tra la storia personale di un sognatore e le riprese in montagna facendo sentire il respiro, l’ebbrezza dell’avventura e la fatica fisica con le dita che sanguinano. “È stato come catturare un fulmine in una bottiglia” ha detto Mortimer di Leclerc. Sta qui probabilmente la sfida vincente di The Alpinist. Uno spirito libero: aver catturato tanti momenti dello scalatore canadese, le voci esterne, della fidanzata e della madre, che hanno regalato ulteriori caratteristiche della personalità di Marc-André: da bambino era affetto da ADHD (deficit di attenzione che lo rende iperattivo), la sua passione per i libri d’avventura e la scuola vissuta come una prigione.

The Alpinist. Uno spirito libero riesce soprattutto a cogliere gli elementi essenziali sul ‘metodo Leclerc’ prima di una scalata. Non provava mai il percorso e si arrampicava a vista cercando di portare con sé meno cose possibili. In più riesce a filmare la grazie con cui l’alpinista si muoveva sulla parete. Forse si poteva contenere maggiormente la parte finale. Ma ciò non toglie nulla al fascino di una figura a cui il documentario ci si dedica completamente, cercando di far parlare solo lui mentre Leclerc ha quasi voglia di fuggire. Un documentario libero, come il suo personaggio, che ha uno spirito che somiglia a Into the Wild e che mostra la stessa passione per la montagna di Leclerc. Non vi diciamo come finisce. Anzi, un consiglio: ricercate le informazioni in rete su Marc-André solo dopo aver terminato di vedere il film.

 

Titolo originale: The Alpinist
Regia: Peter Mortimer, Nick Rosen
Distribuzione: Nexo Digital
Durata: 92′
Origine: USA, 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
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Il voto dei lettori
4.44 (9 voti)
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