The Battle at Lake Changjin, tra successo e polemiche

Il kolossal cinese campione d’incassi, firmato da Tsui Hark, Chen Kaige e Dante Lam, ha diviso la critica e causato discussioni politiche internazionali. Eppure in Italia se ne è parlato ben poco

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Lo scorso anno, anche se da noi se ne è parlato ben poco, è uscito in Cina un film che, oltre a registrare un incasso a dir poco clamoroso, ha ricevuto critiche e boicottaggi per via della sua presunta intenzione propagandistica, soprattutto in relazione alla crisi diplomatica con gli USA. L’opera in questione è The Battle At Lake Changjin, co-diretto da un trio d’assi, Tsui Hark, Chen Kaige e Dante Lam. Inizialmente, per la regia, era in ballo il nome di Andrew Lau, che poi successivamente è passato a lavorare a Chinese Doctor.

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Girato quasi interamente nella regione dello Zhejiang, The Battle at Lake Changjin si incentra sulle gesta e la vittoria dell’esercito cinese su quello americano nella battaglia del bacino idrico di Chosin durante la Guerra di Corea. Con una produzione di 200 milioni di dollari e commissionato dal Dipartimento della Pubblicità del Partito Comunista Cinese, il film ha incassato nel 2021 ben 905 milioni in tutto il mondo, divenendo il secondo maggior incasso worldwide dell’anno dopo Spider-man: No way home e il maggior incasso della storia del cinema cinese. Commercialmente parlando un vero e proprio trionfo, capace anche di dividere la critica internazionale e di causare un caso politico, soprattutto in Corea del Sud.

La critica si è concentrata principalmente sull’intento politico dell’opera, con riferimento in particolare alle complicate relazioni diplomatiche tra Cina e USA. Infatti se il quotidiano cinese Global Times sostiene che:

“Il sentimento nazionale mostrato nel film fa eco al crescente sentimento pubblico nel salvaguardare gli interessi nazionali di fronte alle provocazioni, il che ha grandi implicazioni per l’odierna competizione Cina-USA”

il New York Times stronca il film, che presenta:

“Una durata tortuosa ed errori tecnici della storia militare, attingendo al sentimento nazionalista che il leader cinese, Xi Jinping, ha nutrito e ha sottolineato nella misura in cui il Partito Comunista Cinese era determinato a plasmare la cultura popolare”.

Se la critica non è riuscita a trovare un giudizio unanime, dalla Corea del Sud non si sono fatte attendere le reazioni negative. L’opinione pubblica coreana ha definito il film una propaganda piena di imprecisioni storiche e in particolare l’ex diplomatico Ra Jong-yil ha parlato di assurdità, di un tentativo non riuscito di mistificare i fatti realmente accaduti durante la guerra di Corea. Per via di queste pesanti critiche The Battle at Lake Changjin molto probabilmente non verrà distribuito nel Paese.
Anche in patria, il kolossal è stato collegato ad un evento che ha diviso l’opinione pubblica. L’ex giornalista cinese Luo Changping è stato arrestato con l’accusa di aver violato la memoria e l’onore dei soldati implicati nella battaglia del Chosin. Il fattore incriminante è stato un suo commento sulla piattaforma Sino Weibo, il social più usato nel Paese, dove metteva in discussione il ruolo della Cina durante la Guerra.

Ecco il trailer:

 

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