"The Butterfly Effect", di Eric Bress e J. Mackie Gruber

Resettando il presente, il nostro sguardo è come annichilito da questo moltiplicarsi di piani di cui non si riesce più a scorgere il termine con cui farli interagire, vanificando in sostanza le interessanti premesse da cui la trama prendeva inizialmente le mosse

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C'è un momento nella vita di Evan Treborn (Kutcher), giovane affetto da gravi amnesie, dal quale sente di dover far dipendere l'attuale status di pazzoide paranoico. Di quel lontano giorno in cui fu costretto, ancora bambino, a travestirsi da Robin Hood dal padre dei suoi due amichetti Kayleigh (Smart) e Lenny (Henson), rimosso dal proprio labile cervello, restano delle tracce nei quaderni di appunti che quotidianamente prendeva, annotando ogni azione delle proprie giornate. Grazie a questi cerca ora di tornare indietro e riscrivere con la propria immaginazione quell'istante, tentando di liberarsi da quel fardello e vivere una vita più serena.

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Sin dai primi istanti del film, senza poter decodificare più di tanto le premesse da cui scaturisce questa decisione, si è sballottati avanti e indietro nel tempo, dall'infanzia fino alle conseguenze di quel tentativo di violenza da parte del padre dei suoi piccoli amici, fino alla maturità. Come su una sorta di ottovolante la narrazione viene sminuzzata in una serie infinita di flashback e flashforward, in base alla realtà virtuale creata dalla mente di Evan, destabilizzando qualsiasi procedura narrativa imperniata sulla coscienziosità rispetto al qui ed ora rispetto a cui il protagonista agisce sui propri ricordi.


Resettando il presente, il nostro sguardo è come annichilito da questo moltiplicarsi di piani di cui non si riesce più a scorgere il termine con cui farli interagire, vanificando in sostanza le interessanti premesse da cui la trama prendeva inizialmente le mosse. Costruito come una sorta di videogame, con un montaggio isterico in cui i piani brevissimi si incastrano tra di loro senza un inizio né una fine, escludendo in sostanza la possibilità di comprendere e riflettere su quanto sta accadendo, il film, frutto di un lavoro pluriennale da parte di Eric Bress e Mackie Gruber, gli sceneggiatori di Final Destination 2, risulta dopo una prima parte di buona tenuta ritmica e tensione narrativa, spaesante e ripetitivo, dando la sensazione di girare a vuoto senza una precisa direzione da far prendere all'ordito, come una macchina impazzita su una lastra di ghiaccio di cui il guidatore non riesce più a controllare la direzione di marcia.


 


Titolo originale: The Butterfly Effect


Regia: Eric Bress e J. Mackie Gruber


Sceneggiatura: Eric Bress e J. Mackie Gruber


Fotografia: Matthew F. Leonetti


Montaggio: Peter Amundson


Musiche: Michael Suby


Scenografia: Douglas Higgins


Costumi: Carla Hetland


Interpreti: Ashton Kutcher (Evan Treborn), Amy Smart (Kayleigh Miller)), Melona Walters (Andrea Treborn), Elden Henson (Lenny Kagan), William Lee Scott (Tommy Miller), Eric Stolz  (George Miller), Callum Keith Rennie (Jason Treborn), Lorena Gale (Mrs. Boswell)


Produzione: Ashton Kutcher, William Shively, Jason Goldberg, Toby Emmerich, Richard Brener, Cale Boyter, David Krintzman, Lisa Richardson


Distribuzione: CDI


Durata: 113'


Origine: USA, 2004


 

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