The Conjuring – Il caso Enfield, di James Wan

Wan ha bisogno di set sempre più grandi, e la mutazione pazzesca dell’abitazione degli Enfield dimostra l’ambizione blockbuster dell’autore, i toni action che estremizzano il mélo tra i Warren

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Quello di James Wan è uno sguardo da possessione demoniaca dell’immagine proprio nell’istante in cui gira attorno alla casa del cinema e ci si nasconde affianco, celandosi di soppiatto, per spiare quello che succede dentro, accucciato sotto la finestra: se è vero che è stato il grande apparato digerente dell’horror il primo dispositivo ad intuire le modalità della narrazione immobile e centralizzata della serialità da grande schermo contemporanea, allora c’è da riconoscere all’intero progetto di Saw la dote di una evidente chiaroveggenza, e soprattutto al terzo episodio, l’ultimo scritto anche da Wan, che già contiene l’idea di sequel come versione alternativa e variante parallela che poi il cineasta affinerà nel suo film ad oggi ancora più avanzato, Insidious 2.
Nell’incessante rigirare e rivisitare i punti di vista e le diverse percezioni di quanto già mostrato risiede il superamento dell’idea di progressione del racconto, un annullamento che per Wan fonda le basi dell’edificio moderno dell’opera filmica: rinunciare alla creazione di una qualunque forma inedita per esplicitare la maledizione di essere rimasti incastrati nella stanza svuotata della storia del genere.

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vera farmiga the conjuring 2E’ la stessa maturità dimostrata nel cristallino Fast & Furious 7, e arriva qui a minare la confezione fin troppo adamantina del primo The Conjuring, tra tutti i film di Wan quello più ermeticamente cinefilo e “corretto”, da accademia dell’orrore anni ’80, e quindi forse il meno pulsante (in confronto di nuovo agli sgangheratissimi Insidious che sembrano invece dei sequel di Nightmare ma di quelli apocrifi e liberissimi).
La crepa del dubbio che mina le certezze della fede nel soprannaturale ed in dio dei coniugi Warren, attenti stavolta più che mai a collezionare prove inconfutabili delle tracce del maligno nel “caso Enfield” per evitare l’ennesimo sbeffeggiamento in odore di truffa e finzione programmatica orchestrata dalla famiglia inglese coinvolta nelle manifestazioni demoniache, si rovescia così nella consapevolezza di Wan che ogni film sia sempre e comunque il sequel di qualcosa, ottica che in maniera perenne innerva la poetica del cineasta (lo si vede ad esempio chiaramente nella caratterizzazione delle creature demoniache che rinuncia da subito in Wan a qualunque estetica che non sia già stereotipo, d’altronde un demone ha bisogno di farsi riconoscere…).

vera farmiga patrick wilson the conjuring 2Da questo punto di vista The Conjuring 2 è tanto la nuova avventura della coppia di indagatori dell’incubo incarnati da Patrick Wilson e Vera Farmiga, quanto un sequel/remake in terra british di Amityville Horror di Stuart Rosenberg, che nel 1979 era già basato sulle battaglie contro il male dei pittoreschi Ed e Lorraine Warren, vere e proprie star popolari dei talk show e dei rotocalchi USA per via delle loro testimonianze esorcistiche.
Wan bypassa il racconto di Amityville per focalizzarsi sulla vicenda successiva dei Warren proprio perché il cinema se ne è già appropriato, ma dimostra di non scordarsi mai del percorso industriale della filiera in cui per farla franca dai controlli bisogna nascondere il meglio possibile la fonte originaria, il responsabile primigenio a cui risalire (ed è questo a farne in buona sostanza un regista cruciale del nostro tempo), nemmeno per un istante o per una delle mille trovate prese in prestito dal primo Poltergeist (sedie che se ne vanno a passeggio, bambine levitanti e schermi tv posseduti…). Conosco il tuo nome, sei in mio potere.

Ecco, James Wan ha bisogno oramai di set sempre più grandi per muoversi, e la mutazione pazzesca in cui travolge l’abitazione degli Enfield dimostra inequivocabilmente quale sia l’orizzonte dell’ambizione blockbuster dell’autore: quella tipica villetta alla periferia di Londra si trasforma in una dimensione parallela che i Warren attraversano come in un film d’avventura puntellato da aperture verso mondi fantastici (la cantina allagata…), in cui il cineasta imbastisce un duello finale che assume i toni dell’action nello stesso momento in cui non si vergogna di estremizzare i sentimenti, con una forza mélo a cui Farmiga dona una presenza e una potenza scenica sempre impressionante.

 

Titolo originale: The Conjuring 2
Regia: James Wan
Interpreti: Vera Farmiga, Patrick Wilson, Frances O’Connor, Madison Wolfe, Simon McBurney, Franka Potente, David Thewlis
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Durata: 134′
Origine: USA, 2016

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.8

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
4.33 (3 voti)
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