"The Dish", di Rob Sitch

L'aspetto che più interessa al regista non è tanto l'ossatura del soggetto
(l'allunaggio), ma piuttosto la polpa di umanità e piccole storie di
ordinaria quotidianità che gli stanno aggrappati. In realtà “The Dish”
racconta di un manipolo di uomini comuni persi in un atomo di Australia

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Quando si parla del Dish ancora oggi la NASA, a dir la verità, tira un sospiro di sollievo. Situato in una sperduta fattoria della cittadina rurale di Parkes, nel New South Walles australiano, il "dish" è un gigante, un telescopio radio di 1000 tonnellate grande quanto un campo da football. Nel 1969 il Goldstone (il corrispettivo californiano in appoggio al Dish), decide di fare le bizze proprio pochi istanti prima che Neil Armstrong, in missione con l'Apollo XI, metta piede sul suolo lunare. I primi passi dell'uomo sulla luna vengono dunque trasmessi in extremis al mondo intero (600 milioni di telespettatori), grazie al contributo di tre poco ortodossi scienziati australiani e un supervisore americano. La scalcinata cittadina di Parkes passa alla storia.

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Questa commedia nostalgica è prodotta dalla Working Dog che, insieme al precedente The Castle, ha sbancato i botteghini diventando addirittura il quinto film di maggiore incasso nella storia del cinema australiano. Il film si adagia sui topoi della commedia classica certo, ma al contempo possiede un guizzo personale, spaccato dalla giusta dose di emozioni e dramma che un materiale come quello trattato richiede. L'aspetto che più interessa al regista non è tanto l'ossatura del soggetto (l'allunaggio), ma piuttosto la polpa di umanità e piccole storie di ordinaria quotidianità che gli stanno aggrappati. In realtà The Dish racconta di un manipolo di uomini comuni persi in un atomo di Australia, che da un giorno all'altro, grazie al grande evento, gioiscono dei loro 15 minuti di notorietà. Sotto la voce della luna (è proprio il caso di dirlo) la cittadina di Parkes si riunisce, si ama, si fa conoscere ed esplorare dal mondo; finalmente, anche sul pianeta Parkes, l'uomo è atterrato. Un antropologico rinvenimento avvenuto proprio dietro casa, senza il bisogno (un bisogno umano-troppo-umano, invero) di andare a rintracciarlo nei cieli dello Spazio che, proprio in questi giorni, ci si sono rivoltati contro.


 


Titolo originale: The Dish
Regia: Rob Sitch
Sceneggiatura: Santo Cilauro, Tom Gleisner, Jane Kennedy, Rob Sitch
Fotografia: Graeme Wood
Montaggio: Jill Bilcock
Musica: Edmund Choi
Scenografia: Carrie Kennedy
Costumi: Kitty Stuckey
Interpreti: Sam Neill (Cliff Buxton), Kevin Harrington (Ross Mitchell), Tom Long (Glenn Latham), Patrick Warburton (Al Burnett), Genevieve Mooy (May McIntyre), Tayler Kane (Rudi Kellerman), Billie Brown (primo ministro), Roy Billing (sindaco Bob McIntyre)
Produzione: Working Dog Productions/Distant Horizon/Summit Entertainment
Distribuzione: Istituto Luce
Durata: 101'
Origine: Australia, 2000


 


 



 

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