The Fabulous Four, di Jocelyn Moorhouse
Una garbata commedia sulla terza età che però fatica a portare in scena i suoi temi e parte già stanca, procedendo solo per fiammate e appoggiandosi troppo sulla sempre grande Susan Sarandon

C’è sempre uno strano rapporto con il passato nel cinema di Jocelyn Moorhouse. Dal gruppo di anziane signore appassionate di ricamo con cui Wynona Rider si confronta in Gli anni dei ricordi a The Dressmaker thriller costruito anche sul rapporto tra la sarta Kate Winslet e la madre malata, che la protagonista è chiamata ad accudire. Tema attorno a cui organizzare le sue immagini e grande fantasma con cui far confrontare i suoi personaggi, la senilità è però per la Moorhouse uno spazio a cui la regista si avvicina con passione ma che sembra fare sempre troppa fatica ad afferrare.
Lo racconta bene il suo ultimo film, The Fabulous Four, che su quello spunto costruisce una garbata rom-com su quattro signore settantenni che si riuniscono quando una di loro, l’estrosa Marilyn (Bette Midler), annuncia il matrimonio con un nuovo compagno, conosciuto appena pochi mesi dopo essere rimasta vedova. Alle nozze parteciperà controvoglia anche la severa Lou (Susan Sarandon), che si allontanò dal gruppo quando scoprì che Marilyn gli aveva rubato il fidanzato ai tempi dell’università.
E forse l’insofferenza con cui Lou affronta i momenti centrali di questa reunion è anche, almeno in parte, quella della sua interprete, a cui stanno evidentemente troppo strette le strutture di questa commedia dal setup davvero classicissimo, che tenta di inseguire (senza divertirsi mai davvero) una variante per la terza età del macrogenere comico/vacanziero passato negli anni per le mani di mostri sacri come Adam Sandler o Seth Rogen, ma che pare davvero far fatica per trovare una direzione convincente su cui costruirsi.
Forse anche Jocelyn Moorhouse ha difficoltà ad entrare a fondo nello script, toccando con mano tutte le spigolosità e le complessità della senilità. Preferisce fermare tutto poco prima del baratro e chiudersi in un umorismo ricorsivo, che applica i soliti argomenti di pancia al gruppo di anziane protagoniste (il sesso, la droga) per costruire una riflessione sulla terza età che ragiona soprattutto sui modi in apparenza più giusti per vivere la vecchiaia, con Lou paladina della sobrietà a tutti i costi e Marilyn che fin da subito anziana social star legatissima alla sfera social.
Si tratta, prevedibilmente del percorso più rassicurante ma almeno lì la Marilyn della divertita Bette Midler trova il suo spazio e anche Susan Sarandon si trova maggiormente a proprio agio e non ha troppa difficoltà a prendersi la scena, a reggere quasi da sola un film che in effetti, gradualmente indugia sempre più su di lei costruendole una trama secondaria neanche troppo scontata.
Il problema semmai è che al film manca tenuta eun passo tale da rendere il suo racconto davvero coinvolgente. Ciò vale tanto per la storyline di Lou quanto, soprattutto, per la linea narrativa principale, quella del litigio che le due protagoniste continuano a trascinarsi da quarant’anni, priva di un vero sfondo emotivo che la possa sostenere, evocato stancamente per gran parte del film e risolto in una manciata di inquadrature e battute.
The Fabulous Four è un piccolo, garbato film tutto di superficie, che scorre senza troppi problemi ma anche senza veri guizzi, che procede solo per fiammate improvvise, su certe gag (come quella della rivalità social tra Lou e Marilyn), forse anche sul colpo di scena finale, ma che, di fatto, non smuove mai davvero di una virgola il contesto che vorrebbe provare, timidamente, a ripensare.
Titolo originale: id.
Regia: Jocelyn Moorhouse
Interpreti: Susan Sarandon, Bruce Greenwood, Megan Mullally, Sheryl Lee Ralph, Bette Midler Timothy V. Murphy, Brandee Evans, Art Newkirk, Sophie von Haselberg, Deja Dee, John Crosby, Abigail Dolan, Shanita Wilburn, James Dormuth.
Distribuzione: Europictures. In collaborazione con Adler Entertainment
Durata: 98′
Origine: USA, 2024