The Harder They Fall, di Jeymes Samuel

È il nuovo neo black western di Netflix. Esordio della pop star Jeymes Samuel che tenta un’ appropriazione storica del genere che risulta però fredda e troppo programmata

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The Harder They Fall è l’esordio di The Bullits, nome d’arte del produttore musicale e regista britannico Jeymes Samuel. Come nel più classico dei western, la storia si apre con l’assassinio da parte di alcuni banditi della famiglia del piccolo Nat Love che cresciuto cercherà di compiere la sua vendetta sul temibile capobanda Rufus Buck. Da sempre interessato al cinema, Samuel è riuscito, durante la sua carriera affastellata di videoclip cinematografici (come il rimontaggio in Close Your Eyes di Un chien andalou), ad attirare l’attenzione di Jay-Z e Baz Luhrmann per le musiche di The Great Gatsby. È un’artista a cui piace citare, rimontare e modernizzare e in The Harder They Fall cerca di prendere Leone e Tarantino per spingerli verso le parti dei Sukiyaki e Kimchi western di Takashi Miike (Sukiyaki Western Django) e Kim Ji-woon (Il buono, il matto e il cattivo). The Harder They Fall però non vuole essere solo un omaggio come quello dei colleghi orientali da cui prende il taglio veloce scandito da pezzi musicali hip hop e la cura nelle scene d’azione. Samuel come gran parte del cinema black degli ultimi anni, basti pensare a Ryan Coogler, Jordan Peele, Shaka King, cerca di fare quello che alla perfezione sintetizza il personaggio di Eddie Murphy in Dolemite is My Name. Cerca di ricreare una storia e una mitologia black. Dal cinema dell’orrore che cerca di far riemergere le leggende urbane della cultura afro-americana e fa ritornare in sala Candyman, al figlio di Apollo Creed che diventa l’unica icona pugilistica possibile in un cinema della rivalsa, fino ad arrivare al Wakanda e al Vietnam ritrovato da Delroy Lindo e compagni.L’operazione è la stessa e gli intenti vengono messi in chiaro già dal cartello che apre il film.
«Gli eventi a cui state per assistere sono fiction. Ma questi personaggi sono realmente esistiti».
Non è quindi solo un giocare col genere, è una vera e propria appropriazione. Una lente d’ingrandimento verso personaggi e storie della cultura afroamericana che solo negli ultimi anni sono riusciti ad emergere. Ma in realtà The Harder They Fall non è il primo black western mai fatto. Ci sono già state operazioni simili e cowboy afroamericani. Da Will Smith in Wild Wild West a Sidney Poitier in Buck and The Preacher. I due protagonisti dei western di Tarantino, ad esempio, sono a tutti gli effetti delle nuove icone del cinema black. Ma qui la differenza sta nel fatto che Samuel decide di programmare e veicolare tutto sin dall’inizio. Marchiando a ferro e fuoco il messaggio di fondo dell’intera operazione con un intero cast di attori afroamericani e continue battute sul nemico bianco  dimenticandosi però di far cinema. Il problema di fondo di The Hard They Fall è infatti la totale chiusura della propria struttura che racconta protagonisti e storie di cui si perde interesse velocemente. Ci sono troppi personaggi, interpretati comunque in maniera impeccabile, con cui difficilmente si riesce ad entrare in empatia. E gli snodi narrativi programmati contribuiscono ad appiattire il tutto fornendo allo spettatore l’ennesima produzione Netfix da assorbire in modo nettamente passivo e di cui, a gioco finito, poco ci importa. Ultimo tassello, non meno importante, la curatissima soundtrack dagli echi reggae e hip hop che collegata alla forma ultramoderna della regia, della fotografia colorata e del montaggio, contribuisce a creare un effetto respingente che ci allontana dal genere di appartenenza per dar vita a un prodotto fresco e innovativo, ma calcolato e di testa. Poco spazio ad interpretazioni in un divertissement confezionato, che viste e considerate le nuove politiche dell’Academy facilmente riusciremo a ritrovare agli Oscar 2022.

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Titolo originale: id.
Regia: Jeymes Samuel
Interpreti: Jonathan Majors, Idris Elba, Zazie Beetz, Regina King, Delroy Lindo, Lakeith Stanfield, RJ Cyler, Damon Wayans jr.
Distribuzione: Netflix
Durata: 139′
Origine: USA, 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.5
Sending
Il voto dei lettori
2.94 (16 voti)
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