THE JUDGE – Incontro con Robert Downey Jr., Robert Duvall e David Dobkin

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Presentato a Roma in una affollata conferenza stampa The Judge, primo film prodotto dalla Team Downey (casa di produzione di Robert Downey Jr e sua moglie Susan) e diretto da David Dobkin. Il film, un legal thriller che si rifà ad archetipi classici del cinema americano, uscirà in 300 copie. Presente la coppia di attori protagonisti (oltre a Downey Jr, la leggenda Robert Duvall) e il regista

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http://cdn.hitfix.com/photos/5739845/TheJudge.jpgPresentato a Roma in una affollata conferenza stampa The Judge, primo film prodotto dalla Team Downey (casa di produzione di Robert Downey Jr e sua moglie Susan) e diretto da David Dobkin. Il film, un legal thriller che si rifà ad archetipi classici del cinema americano, uscirà in 300 copie. Presente la coppia di attori protagonisti (oltre a Downey Jr, la leggenda Robert Duvall) e il regista.

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Il vostro film parla di molte verità, tocca corde familiari a tutti, e voi avete lavorato per la prima volta insieme. Come siete riusciti a trovare un alchimia simile?

Duvall: beh chiaramente prima di girare ci siamo conosciuti un po', abbiamo cenato insieme più volte, dovevamo essere una famiglia. E dopo, sul set, tutto è stato naturale, ci siamo trovati benissimo insieme, ringrazio veramente queste persone. Straordinari professionisti.

Downey Jr.: conoscere Duvall significa soprattutto mangiare con Duvall. Uno straordinario estimatore del buon cibo. Grande esperienza costruire questa famiglia, concordo.

Dobkin: chiaro che tutto qui ruota su questa famiglia. Costruire con pazienza i rapporti famialiari, i sentimenti, i dissidi, era fondamentale. Il centro del dramma, il rapporto padre-figlio, nasce da una mia esperienza diretta che pian piano ovviamente si allargata e arricchita in fase di sceneggiatura. Ho pensato al film la settimana dopo la morte di mia madre, ci ho messo molte piccole esperienze personali, poi ovviamente serviva una sceneggiatura ed è nata una fitta collaborazione con molte persone. Ci abbiamo messo anni dalla prima idea sino allo script completo, abbiamo lavorato sodo con Robert per rendere credibile tutto questo. Sino al set, la recitazione, che dire? Sono stato fortunatissimo.

Parlateci di più del rapporto padre-figlio…

Duvall: è una cosa molto, molto complessa. Non ci sono ricette per riuscire bene, ogni storia è uguale e diversa, conosco tantissime persone e per nessuno è facile gestire i rapporti familiari. Credo che si debba operare al meglio di se, molte volte non basta, non c'è molto altro da dire.

Cosa vi ha attirato di questo film in particolare? Come si sceglie un ruolo?

Duvall: il personaggio. Viene prima di tutto. Solo dopo vengono cose come il regista, la produzione, la storia, ecc. Il personaggio e il suo percorso interiore è quello che mi interessa, voglio fare cose sempre leggermente diverse dal passato, questa volta è stato possibile. Grazie veramente a tutti loro, sceneggiatura fantastica.

Robert quanto è stato liberatorio per te fare un ruolo al di là dei tuoi supereroi o i ruoli nei grandi Blockbuster?

Downey Jr: potevamo parlare di famiglia e sentimenti qui, riflettere sui rapporti, si, è stato liberatorio poter creare un personaggio così. Che torna in una piccola città, a ricordare le piccole cose del suo passato, le piccole azioni, ecc. Volevamo ritornare all'antico, ai miti e alle leggende antiche.

Questo è un film che strizza l'occhio al classico. C'è ancora spazio a Hollywood per progetti del genere?

Dobkin: noi adoriamo questi film. Abbiamo fatto un film un po' fuori dal tempo, è vero, volevamo tornare a quegli umori classici, come se arrivasse da un'altra epoca. Volevamo parlare delle persone, ci abbiamo tentato. Non so se c'è meno spazio oggi per questi film, forse si, ma bisogna tentare.

Duvall: diciamo che quella che era la Hollywood anni '70 oggi si chiama cinema indipendente. Chiaro che è più facile racimolare 2 milioni di dollari che 100 per un film, ma questo tipo di cinema continua a sopravvivre in qualche modo.

http://i2.cdnds.net/14/37/618x418/movies-the-judge-poster.jpgVi fidate del sistema giudiziario? Il vostro film sonda anche i dubbi che la legge a volta non può sondare, come ci si dovrebbe comportare in simili casi?

Downey Jr: ah, beh, domanda semplicissima…no, sul serio, credo che tutto sia molto complesso e nel contempo semplice. Il nostro sistema giudiziario ha parecchie falle, ma è l'unico in grado di funzionare. Leggevo in aereo un libro sull'Impero Romano, ecco, non è che sia cambiato poi molto nella nostra epoca.

Dobkin: Come società dobbiamo sottostare ad alcune regole, a volte limitate, ma è questo il patto sociale. Questo film sonda un dubbio: un giudice ha fatto giustizia a modo suo? Bypassando la legge? Come comportarsi?
 

Robert che questo è il primo film prodotto dalla Team Downey, che film pensi di produrre in futuro? Come è nata l'idea di una casa di produzione?

Downey Jr: beh adoro mia moglie, lei è una straordinaria produttrice, ne abbiamo parlato e pensiemo che invece di ricevere tante sceneggiature forse dovremmo iniziare a sviluppare noi del materiale. Ci interessano tante cose, per esempio un Pinocchio in Italia con arrori americani, perchè no? O un Perry Mason oggi, vedremo…

Robert Duvall, lei ha lavorato con Massimo Troisi in Hotel Colonial, un suo ricordo a venti anni dalla morte di Massimo?

Duvall: ah, Massimo, certo che ricordo quell'esperienza. Ricordo che il film non era straordinario, ma il cast era divertentissimo, è stato bello conoscere Massimo. Parlavamo tutto il tempo di calcio, la sua frase preferita era "Maradona è meglio di Pelè", e io dicevo "non so, sai, io l'ho visto giocare Pelè a 16 anni". Massimo era un attore fantastico, ma soprattutto un uomo meraviglioso.

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