"The Love Guru", di Marco Schnabel

the love guruAlla sua prima regia, Marco Schnabel realizza un film fiacco e prevedibile, ma attribuirgli tutte le responsabilità non è corretto perché si può affermare che The Love Guru è frutto principalmente del lavoro di Myers, autore della sceneggiatura e perno centrale di tutto il film.

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the_love_guruCome ogni estate l’industria cinematografica a stelle e strisce scaraventa sul mercato un considerevole numero di pellicole, per lo più horror e commedie sguaiate, quasi come fossero scarti di magazzino da cui liberarsi il più in fretta possibile. Tali film atterrano con programmatica sistematicità nelle sale italiane e se la maggior parte di essi non sono certo di eccelsa qualità, hanno almeno il pregio di mantenere vivo un periodo – il mese di agosto – che sarebbe altrimenti un vero e proprio de profundis per quegli appassionati che non vanno mai “in vacanza” dal cinema. The Love Guru potrebbe  essere annoverato tra questi prodotti se non fosse per la presenza di Mike Myers, corpo capace di destabilizzare e rivoluzionare il set cinematografico grazie alla sua politicamente scorretta comicità, presenza che però non è sufficiente a fare di questo film qualcosa di divertente ed innovativo. Il protagonista di Austin Powers e Fusi di testa interpreta la parte di un santone indiano, Guru Pikta, che deve risollevare il morale di un campione di hockey, in crisi per essere stato abbandonato dalla moglie. Alla sua prima regia, Marco Schnabel realizza un film fiacco e prevedibile, ma attribuirgli tutte le responsabilità non è corretto perché si può affermare che The love guru è frutto principalmente del lavoro di Myers, autore della sceneggiatura e perno centrale di tutto il film. La comicità dell’attore canadese sembra essere regredita ad un imbarazzante stadio di gratuita volgarità dove le sue battute un tempo fulminanti – è stato storico protagonista del Saturday Night Live – qui si limitano ad una serie di freddure e doppi sensi a sfondo sessuale che sono fini a se stessi e lasciano disorientati. Spaesamento che non è dovuto alla carica sovversiva e comicamente liberatoria di cui Myers è stato da sempre fautore bensì risultato di un lavoro sui corpi (e sui dialoghi) poco convincente. Si pensi a Ben Kingsley e Justin Timberlake che qui sono completamente fuori parte ed incapaci di suscitare la benché minima ilarità: la gestualità dei loro movimenti è del tutto fuori sincrono rispetto alle fiacche battute che devitalizzano ogni possibile tentativo di comicità fisico-linguistica (sarebbe interessante vedere il film in lingua originale per comprendere se tale impressione dipenda solo dal terrificante doppiaggio italiano). Lo stesso Myers opera per accumulo, caricando ogni sequenza di sterili battute e  primi piani che riprendono il suo faccione barbuto, ma come dicevamo, non si scorge in questa “tattica” alcuna genialità dissacratoria ma solo una crisi d’ispirazione che ingabbia l’indubbio talento di uno dei più grandi attori comici degli ultimi anni.

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Titolo originale: id.
Regia: Marco Schnabel
Interpreti: Mike Myers, Jessica Alba, Romany Malco, Meagan Good, Omid Djalili, Justin Timberlake, Ben Kingsley, Verne Troyer
Distribuzione: UIP
Durata: 87'
Origine: USA, 2008

The Love Guru – Il trailer

 

 

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