"The Matador", di Richard Shepard

Un’ora e mezza di asettici interni al neon dove i personaggi si perdono nella freddezza dei campi lunghi con le figure umane inglobate da incombenti elementi di design postmoderno, e primi piani deformanti e grotteschi in cui viene da sospettare che Brosnan abbia prodotto questo film solo per essere lasciato gigioneggiare con smorfie e sguardi sbilenchi

--------------------------------------------------------------
CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

--------------------------------------------------------------

A quella frangia della critica attenta alla rivalutazione di piccoli gioielli ‘seriali’ del piccolo schermo, soprattutto statunitensi, che all’improvviso tempo fa si è accorta, appassionata e lasciata esaltare da serie anche piuttosto diverse tra loro come Six Feet Under, Dr House, LOST e Heroes, continua sostanzialmente a sfuggire la strepitosa lucidità e grandezza di Nip/Tuck, creatura di Ryan Murphy che quantomeno nella seconda e terza serie lambiva episodio dopo episodio vette di spietata e crudele genialità. Complice un exploit cinematografico non proprio esaltante, Correndo con le forbici in mano, in cui Murphy non riusciva a dare prova convincente di tutto il suo talento, alle folli, patinate e ciniche avventure dei suoi chirurghi plastici alle prese con operazioni sempre più assurde e vicende private sempre più disastrose, gli esperti hanno sempre preferito tessere le lodi dei naufraghi di JJ Abrams o delle casalinghe disperate di Marc Cherry. Eppure, lo stile con cui le puntate di Nip/Tuck sono portate avanti, sembra aver lasciato segni in profondità: guardiamo questo in buona parte orribile The Matador, realizzato un paio d’anni fa da Richard Linguini Incident Shepard e finito giusto ora nelle sale d’Italia, e che si snoda per un’ora e mezza tra asettici interni al neon dove i personaggi si perdono nella glaciale freddezza dei campi lunghi in cui le figure umane diventano piccole piccole inglobate da spaventosi e incombenti elementi di design postmoderno creati giusto per annullare ogni forma di empatia e calore umano, e primi piani deformanti e grotteschi come in un videoclip in cui viene da sospettare che Brosnan abbia prodotto questo film a Shepard unicamente per essere lasciato gigioneggiare fastidiosamente a briglia sciolta con smorfie e sguardi sbilenchi. Non si potrà che ripensare durante la visione all’accoppiata Sean/Christian di Nip/Tuck – Brosnam killer donnaiolo e sempre alla moda, bugiardo, ubriacone, bastardo e disperatamente solo proprio come il Christian di Julian McMahon, e Greg Kinnear (che a quanto pare è diventato impossibile non ritrovare in film con la fotografia a colori pop e la produzione semindipendente – fa sorridere la tirata contro l’uccisione dei tori nelle corride di quello che sarà il protagonista di Fast Food Nation, che interrompe invece un’elegia del matador che ammazza l’animale con un colpo solo in cui si stava producendo Brosnam mentre i due si trovano spettatori in un’arena a Città del Messico) personaggio squallido e mediocre proprio come il dottor Sean del grandissimo Dylan Walsh, imprigionato in una grigia vita coniugale e per questo immortalato in ridicoli amplessi con la moglie, che si ritrova talmente affascinato dallo charme dell’altro, conosciuto per caso nel bar di un hotel, da tentare di imitarlo in tutto e per tutto, sino a diventare suo complice nella messa in atto di un omicidio. Questa roba, come si diceva, è venuta fuori nel 2005. Dopodiché, Richard Shepard, che alle spalle ha una esperienza da veterano nella realizzazione di video softcore per Playboy, si è dedicato alla confezione dell’episodio pilota di Ugly Betty – un’altra serie tv tanto cool, acida, e satura di tinte pop.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

 

Titolo originale: id.

Regia: Richard Shepard
Interpreti: Pierce Brosnan, Greg Kinnear, Hope Davis, Adam Scott, Dylan Baker, Philip Baker Hall, Adam Scott

Distribuzione: Mediafilm

Durata: 90’

Origine: USA/Germania/Irlanda, 2005

 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array