The New Mutants, di Josh Boone

Un coming of age a tinte horror per raccontare l’adolescenza dei supereroi. E se anche gli esseri umani fossero dei mutanti alle prese ogni giorno con il superpotere di doversi adattare? Su Chili

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Con The New Mutants di Josh Boone si aggiunge un nuovo capitolo a quel Marvel Cinematic Universe che tanto ha cambiato le dinamiche produttive della Hollywood postmoderna.
Uno spin-off, tratto dall’omonima graphic novel di Chris Claremont e Bill Sienkiewicz, che dimostra ancora una volta quanto sia fertile il terreno produttivo dalle parti degli studios maveliani.
La coppia Josh Boone – Knate Lee parte infatti da un assunto pressoché letterale, che considera i “mutanti” come dei semplici individui chiamati a ridefinire le proprie condizioni a seconda degli ambienti contingenti o degli input con cui sono chiamati a interfacciarsi.

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È un approccio quasi darwiniano: noi tutti — sembrano dirci Boone e Lee — nella nostra condizione di esseri umani cambiamo pelle, idee, sentimenti. Siamo supereroi per natura, la cui capacità di adattamento è il solo e unico grande potere messoci a disposizione.
Allora, giusta è l’idea di riscrivere la saga degli X-Men facendola diventare un vero e proprio coming of age, un racconto di formazione in cui i protagonisti, per la prima volta, si rendono conto che da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
La storia è quella di una adolescente cheyenne, Danielle Moonstar, che dopo essere sopravvissuta a un tragico incidente che le fa perdere il padre, si ritrova, suo malgrado, in una comunità per mutanti che la aiuti a gestire i suoi superpoteri. Attorno a lei, altri ragazzi della sua età che ogni giorno cercano di convivere con debolezze e paure di un compito apparentemente troppo grande per loro.

Tutto si gioca sulla figura retorica della metafora: l’adolescenza intesa come periodo di grandi cambiamenti e continuo lavoro sul proprio corpo; i superpoteri come qualità da gestire se non, addirittura, malattie da curare; la clinica in cui i personaggi sono rinchiusi come gabbia entro cui è difficile emanciparsi.

Nonostante le mille problematiche che ha dovuto affrontare sin dal 2017, The New Mutants — che vede in cabina di regia, nei panni di produttore, una figura tutelare come Simon Kinberg, sceneggiatore di buona parte degli X-Men — è un progetto alla fine ben congegnato, un’estensione di linea del già collaudato universo cinematografico che non fa rimpiangere i capitoli precedenti della saga.
La squadra di Boone gioca su una tensione narrativa mai sottotono, a metà tra il teen movie e le atmosfere lugubri da Hammer Film. E se la storia, a più riprese, sembra suggerirci che ogni apparente limite può essere ribaltato in un insperato punto di forza, la sua rappresentazione filmica ci conferma che la vita, così come il cinema, va esattamente così…

 

Titolo originale: id.
Regia: Josh Boone
Interpreti: Maisie Williams, Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Henry Zaga, Blu Hunt, Happy Anderson, Mickey Gilmore, Colbi Gannett
Distribuzione: Walt Disney
Durata: 94′
Origine: USA, 2020

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.2

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
3.5 (2 voti)
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