The Perfect Couple, di Susanne Bier

La regista danese prosegue la propria decostruzione impietosa di un certo ambiente famigliare, senza riuscire però ad essere credibile quando la serie assume le tinte del giallo. Netflix

-------------------------------------------------------
AI per FILMMAKING, corso online dal 22 ottobre, con Andrea Traina

-------------------------------------------------------
-------------------------------------------------------
LA SCUOLA DI DOCUMENTARIO DI SENTIERI SELVAGGI

-------------------------------------------------------

È ormai divisa in due la carriera di Susanne Bier. Dopo vent’anni di intensa produzione cinematografica tra Danimarca e Stati Uniti, culminata con l’Oscar al miglior film straniero nel 2011 per In un mondo migliore, la cineasta ha effettuato un netto cambio di rotta, imponendosi negli ultimi tempi come una delle più richieste registe per il piccolo schermo. Ecco quindi che ad appena due anni da The First Lady, ultima serie tv che l’ha vista impegnata alla regia, è arrivata The Perfect Couple, disponibile su Netflix dallo scorso 5 settembre.

Amelia Sacks è una giovane ragazza in procinto di sposarsi con Benji Winbury, appartenente ad una famiglia dell’alta società statunitense. Il giorno prima delle nozze, con tutti gli affetti dei due riuniti nell’immensa proprietà dei Winbury per l’occasione, la festa viene sconvolta dal ritrovamento di un cadavere.

Ancora una volta quindi Bier ritrova uno dei temi a lei più cari, ovvero quello legato ai fragili equilibri che tengono unito ciascun nucleo familiare. Nella prima parte della sua carriera, quella da autrice indipendente e a tratti sperimentale – con persino un’incursione nel Dogma 95 dei connazionali Vinterberg e von Trier con Open Hearts (2002) -, l’attenzione era però spesso rivolta alla medio borghesia, se non proprio agli ambienti più modesti e ai margini della società. Con la propria produzione televisiva invece la regista sembra essere più interessata a sviscerare i castelli di sabbia su cui poggiano le fortune delle famiglie più ricche.

In continuità con la precedente The Undoing (2020), l’elemento del giallo serve proprio a buttare giù i muri di apparenze costruiti attorno ai protagonisti. Ecco quindi che dietro all’incredibile fascino del capofamiglia Tag Winbury (Liev Schreiber), si nascondono dipendenze di ogni tipo ed in particolare dal sesso. Così come sua moglie Grier (una Nicole Kidman in grande forma, fresca di Coppa Volpi all’ultima Mostra del cinema di Venezia per Babygirl) è una self made woman, scrittrice di best sellers, con un passato però oscuro, sconosciuto persino ai propri figli. E proprio quest’ultima diventa l’incarnazione di tutto ciò che la serie vuole raccontare, agitata dapprima dal sospetto verso chiunque si appresti a diventare un membro della propria cerchia, e in seguito dalla necessità che la verità sull’omicidio non giunga a galla, spaventata dalla possibilità che la delicata struttura a protezione di segreti e tradimenti interni possa venire allo scoperto.

Alla decostruzione impietosa di The Perfect Couple nei confronti di una famiglia e di un ambiente, non corrisponde però una pari attenzione quando la serie si concentra sul giallo. Per quanto l’omicidio sia chiaramente un classico MacGuffin, impiegato per innescare la rottura dell’equilibrio iniziale fino ad un suo totale stravolgimeto, ha un peso troppo grande nella vicenda per poter passare del tutto in secondo piano. L’indagine però si protrae in realtà esclusivamente per la superficialità dei due ispettori che la conducono, peraltro rappresentati come contraltare d’umiltà e d’integrità rispetto alla corruzione dei Winbury, e con cui lo spettatore dovrebbe identificarsi. Si crea quindi un rapporto del tutto sbilanciato tra le due trame, lasciando il pubblico con la più fastidiosa sensazione per un giallo: “io l’avrei risolto prima”.

 

Titolo originale: id.
Creata da: Jenna Lamia
Regia: Susanne Bier
Interpreti: Nicole Kidman, Liev Schreiber, Dakota Fanning, Eve Hewson, Billy Howle, Meghann Fahy, Ishaan Khatter, Jack Reynor, Sam Nivola
Distribuzione: Netflix
Durata: tra i 45′ e i 60′ a episodio
Origine: USA, 2024

 

La valutazione della serie di Sentieri Selvaggi
2.7
Sending
Il voto dei lettori
2 (2 voti)
--------------------------------------------------------------
UNICINEMA scarica la Guida completa della Quadriennale di Sentieri Selvaggi

--------------------------------------------------------------
----------------------------
SCUOLA DI CINEMA TRIENNALE: SCARICA LA GUIDA COMPLETA!

----------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative