The Perfect Husband, di Lucas Pavetto


Il giovane regista di origini argentine è un cervello in fuga, in quella casa nel bosco di un tranquillo week end di paura. Non metterà la parola fine a tutti gli altri horror sulla shining house, ma palesa gli automatismi delle pellicole del terrore, rimettendoli in gioco a sempre nuovi livelli con laconica semplicità e sguardo entomologico medio/lungo
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the perfect husband
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Lucas Pavetto, giovane regista di origini argentine, è un cervello in fuga, uno di quelli che si è fatto strada soprattutto all’estero, con il suo mediometraggio, Il marito perfetto, oggi trasformatosi in lungometraggio (il primo), grazie anche al prezioso contributo dello sceneggiatore Massimo Vavassori. Tra Joseph Ruben e il francese Alexandre Aja (evidenti sono soprattutto le influenze del film Alta tensione), The Perfect Husband è la riprova di un sottobosco indipendente nazionale di altissima potenzialità cinematografica, intorno al quale bisognerebbe estirpare qualche erbaccia produttiva velenosa, pronta a contaminare tutto ciò che c’è di buono intorno a se. Quindi, Viola e Nicola decidono di passare il weekend in uno sperduto chalet nei bosci, per cercare di ricostruire il loro rapporto in crisi, ma quando nella testa di uno dei coniugi si insinua un folle sospetto, il romantico viaggio si trasforma presto in un incubo mortale.
 
Dal medio al lungo, evidenti sono alcuni passaggi dilatanti, funzionali alla differenza di metraggio, che però ovviamente tornano utili per lavorare con più accuratezza sui personaggi e le rispettive caratterizzazioni. Molto apprezzato il mediometraggio nei vari Festival del mondo e vincitore di numerosi premi tra cui Miglior Mediometraggio al Buffalo Scream Horror Festival e Miglior Horror al Mexico International Film Festival, il lungometraggio invece è girato in lingua inglese, cast internazionale e ai piedi dell’Etna, in una suggestiva area boschiva, rientrando a pieno diritto nel genere horror/thriller, fondendo aspetti tecnici di ottima fattura, quali la fotografia di Davide Manca e gli effetti speciali di Tommaso Luzi, che non danno la sensazione di essere propriamente da produzione low budget. Quella casa nel bosco di un tranquillo week end di paura, non metterà certo la parola fine a tutti gli altri horror sulla shining house, ma palesa gli automatismi delle pellicole del terrore, rimettendoli in gioco a sempre nuovi livelli con laconica semplicità e sguardo entomologico, disseziona la carcassa di un genere logoro, regalandoci un’opera viva e ispirata, smascherando i meccanismi di un horror canonico, forgiando un raffinato film-labirinto.
 
Titolo originale: id.
Regia: Lucas Pavetto
Interpreti: Gabriella Wright, Bret Roberts, Carl Wharton, Tania Bambaci, Daniel Vivian, Philippe Reinhardt
Distribuzione: Explorer Entertainment
Durata: 85' 
Origine: Italia, 2014 
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