"The Reef – Amici per le pinne" di Howard E. Baker e John Fox

Nuovo film d’animazione ambientato nelle profondità dell’oceano, The Reef è una storia edificante sull’importanza dell’amicizia e sulla forza del coraggio e della tenacia. Una morale facile ed edificante, che sconta il difetto di un’animazione non sempre all’altezza

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The Reef“Non con la mole fallite o vincete – Siate il meglio di qualunque cosa siate”, scriveva Douglas Mallok. Versi che sembrano fatti apposta per il pesciolino Tay, protagonista del nuovo film d’animazione ambientato nelle profondità dell’oceano, The Reef – Amici per le pinne. Rimasto orfano, Tay giunge nella barriera corallina, dove s’innamora dell’affascinante Rebecca, la star della fauna ittica, due volte copertina del “National Geographic”. Il problema è che Rebecca è insidiata da uno squalo tigre bullo e prepotente, Troy, spauracchio di tutti gli abitanti della barriera corallina. Solo grazie all’aiuto della tartaruga misantropa Ulisse e degli altri nuovi compagni, Tay potrà affrontare il suo avversario. Diretto da due registi statunitensi Howard E. Baker e Joh Fox, The Reef è in realtà una coproduzione tra coreani e americani, con gran parte dello staff tecnico proveniente dall’Estremo Oriente. Una sfida, dunque, alle superproduzioni 3D, che trova ispirazione soprattutto in film come Alla ricerca di Nemo e Shark Tale. La storia è pensata e scritta soprattutto per un pubblico di bambini, risolvendosi in una morale edificante e in tutta una serie di buoni insegnamenti: l’unione fa la forza, il coraggio e la tenacia superano qualsiasi (è il caso di dire) barriera, l’importanza dell’amicizia e della lealtà…Mancano quasi del tutto le strizzate d’occhio al pubblico adulto, tipiche di film del genere. E probabilmente questo va a favore del film, che scorre via veloce e leggero, con personaggi decisamente simpatici (il granchio e il pesce sega effeminati…). Ma, di certo, qualche dubbio in più nella matassa dei buoni sentimenti non avrebbe guastato. Il vero problema di The Reef, comunque, è di carattere tecnico. Per quanto la grafica sia gradevole nel disegno dei personaggi, l’animazione segna il passo nelle scene d’azione e nelle sequenze più movimentate, dove perde irrimediabilmente di fluidità. E non migliorano la situazione i dialoghi non sempre esaltanti e il doppiaggio italiano, che ricicla la solita idea delle inflessioni dialettali, con spugne che parlano in veneto e pesce spada siciliani.

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Titolo originale: Shark Bait

Regia: Howard E. Baker, John Fox

Distribuzione: Mediafilm

Durata: 77’

Origine: USA/Corea del Sud, 2006

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