Then and now: il mondo cambia, l'anatomia di un'icona resta
George Chamoun realizza nel 2011 una serie di particolari fotomontaggi definiti 'iconatomy – icoanatomici'. Le immagini che vengono fuori sono una serie di particolari collage – creati al computer – in cui i volti di due attori, appartenenti ad epoche cinematografiche lontane vengono sovrapposti, mantenendo possibile la riconoscibilità.
Le immagini che vengono fuori sono collage – creati al computer – in cui i volti di due attori, appartenenti ad epoche cinematografiche lontane, vengono sovrapposti mantenendo possibile la riconoscibilità. Le coppie usate sono: Elizabeth Taylor – Angelina Jolie, Cary Grant – George Clooney, Natalie Portman – Audrey Hepburn, James Dean – Robert Pattinson, Scarlett Johansson – Marylin Monroe.
Le icone cinematografiche di ieri e di oggi in un unico 'scatto'.
"Then and now" – così denomina infatti il suo progetto – di Marc Ghali, designer e fotografo canadese, propone la stessa 'mise' a due anni di distanza dal progetto di Chamoun, con altri noti volti del mondo dello spettacolo, cui si aggiungono uomini politici e donne di potere. Le coppie in questo caso sono: Lady Diana – Kate Middleton, Barack Obama – Malcolm X, Leonardo DiCaprio – Paul Newman, Riannna – Diana Ross, Brad Pitt – James Dean, Alicia Keys – Lena Horne. L'ideazione di Ghali potrebbe apparire praticamente una copia di Iconatomy, se non fosse per alcune differenze di fondo.
Chamoun ricerca la perfezione, proponendo un lavoro in cui le pose sono assolutamente ed ossessivamente identiche, dove la continuità tra ieri ed oggi è palpabile, non lasciando spazio ad ulteriori perfettibilità
(il volto della contemporanea Portman si fonde, quasi creando confusione nella percezione visiva, con quello della Hepburn, catalizzando la visione su un corpo unico);
il successivo lavoro di Ghali non poteva che arretrare (di un passo), mostrandoci (solo) una possibile/tangibile tendenza dei canoni estetici a somigliarsi
(lo scatto del volto di DiCaprio associato a Paul Newman, è una specie di mostro, perchè nell'assemblaggio la discontinuità è evidente).
Quale che sia il lavoro che appassiona di più l'occhio, ciò che si rileva è che nonostante i cambiamenti sociali, politici, culturali, economici intercorsi nei decenni, le pose, di fronte la macchina fotografica, rimangano, "allora come oggi'", praticamente identiche, così la godibilità
(per lo sguardo dell'osservatore), che deriva dal fascino e dalla bellezza, viene ricercata seguendo canoni immutati.