"Thumbsucker", di Mike Mills

Mills non sarà un talentaccio, eppure dà sempre l'impressione di crederci davvero ai suoi personaggi, di amarli insomma, da uomo a uomo. Si tratta di dettagli, di piccoli appunti, di sfumature…

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Dettaglio non trascurabile: Thumbsucker è lontano mille miglia dall'essere uno di quei film spocchiosi e stupidamente snob. Non guarda dall'alto in basso i suoi protagonisti, si astiene saggiamente dal tirare in ballo i massimi sistemi e vola basso, rasente terra. Insomma, davvero nulla a che spartire con Il calamaro e la balena il quale, sulla scia di un racconto non troppo dissimile, imbastiva invece un cinema in provetta incapace di guardare in faccia i suoi abitanti e di dargli del tu. Ecco, Mills non sarà un talentaccio, eppure dà sempre l'impressione di crederci davvero ai suoi personaggi, di amarli insomma, da uomo a uomo. Si tratta di dettagli, di piccoli appunti, di sfumature, magari affogate in un cinema che non regge, ma presenti e -il più delle volte- vive. Tutti quei momenti in cui il giovane protagonista viene ripreso nel bagno della scuola mentre si succhia il pollice, ma anche quelle riunioni a tavola in cui esce fuori bene il quadro di una famiglia che va lentamente a pezzi. Certo è che Thumbsucker non conosce organicità, fluidità e ritmo. O meglio, il ritmo c'è, ma è di quelli incerti tra il procedere sonnambulico e lo schizzare vertiginoso da un piano all'altro. Schizofrenia, indecisione, immaturità registica? No, anzi, bell'aderenza all'universo svitato messo in piedi, con un occhio di riguardo a certe caratterizzazioni che lasciano il segno. Una su tutte, quella di Keanu Reeves, il dentista filosofo. Quando in una delle ultime sequenze si congeda forse per sempre dalla vita del protagonista (in procinto di partire per New York), impugna con una mano lo specillo, con l'altra si accende una bella sigaretta e inizia a fumare davanti al suo paziente. Come niente fosse. Debole, forzato, a volte persino approssimativo nel disegno generale, Thumbsucker si accende improvvisamente quando non te lo aspetti, scombussolandoti una volta di più l'idea che te ne eri fatto. Come nel finale: fissità della ripresa del giovane all'interno dell'aereo (mentre si succhia nuovamente il pollice) e fermo immagine finale sulla sua corsa euforica in una strada di New York. A ripensarci, il senso del film forse si nasconde proprio qui. Un cinema alla ricerca della liberazione.

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Titolo Originale: Id.


Regia: Mike Mills


Interpreti: Lou Taylor Pucci, Tilda Swinton, Vincent D'Onofrio, Kelly Garner, Keanu Reeves


Distribuzione: Sony Pictures Italia


Durata: 94'


Origine: Usa 2005

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