"Ti amerò sempre" di Philippe Claudel

ti amero' sempre

Potente melodramma al femminile, irrisolto solo negli squarci polizieschi, ma duro, aspro e finalmente liberatorio nel modo in cui lascia progressivamente emergere il ritorno alla vita della protagonista. Le intermittenze sentimentali sembrano situarsi nelle zone del cinema di Sautet con cui quest’opera condivide un’istintiva immediatezza grazie anche alla bravura di Kristin Scott-Thomas ed Elsa Zylberstein

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

ti amero' sempreImmagini allo specchio. Due donne si riflettono l’una nell’altra in questo potente e vibrante melodramma al femminile diretto da uno scrittore (famoso per romanzi come Le anime grigie, La nipote del signor Linh e Il rapporto, tutti editi in Italia dalla casa editrice Ponte alla Grazie) qui alla sua opera prima come regista. Certo, la bravura delle due protagoniste Kristin Scott-Thomas ed Elsa Zylberstein (utilizzata da Ruiz in film come Il tempo ritrovato e Ce-jour-là) che vivono in maniera quasi epidermica le emozioni e gli stati d’animo delle due protagoniste, rappresentano un punto di forza del film. Però Claudel, tranne in quegli squarci di escursioni del poliziesco che appaiono piuttosto estranei al suo sguardo, ha il merito di non affidarsi essenzialmente alla scrittura e ai corpi dei due personaggi principali, ma di evidenziare, anche con l’utilizzo dei primi piani che restano sospesi sui loro volti e che staccano intenzionalmente con un attimo di ritardo come per evidenziare i loro desideri nascosti e provvisoriamente rimossi ma anche i segni di un dolore che gli si è depositato da tempo addosso.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Juliette esce dal carcere dopo 15 anni e viene accolta in casa dalla sorella minore Léa, che vive a Nancy con il marito e le due figlie adottive. Anche a causa della differenza di età, nel corso del tempo le due donne non hanno mantenuto i contatti. Gradualmente però inizieranno a conoscersi riprendendo quel legame che era stato bruscamente interrotto.

In Ti amerò sempre i segni del passato condizionano il presente e il film ha il merito di avere un’istintiva aderenza al vissuto nel modo in cui cattura momenti di tensione (Léa che si scontra in maniera esagerata con un suo studente, il marito di lei che se la prende perché ha lasciato la sorella a casa da sola con le due figlie), di disagio (Juliette che se ne va da un cena a casa di amici perché uno di loro inizia a fare domande invadenti sul suo passato), di violenta frattura (il poliziotto, con cui Juliette aveva stabilito una complicità, che si è suicidato). Nel modo in cui mette in mostra le intermittenze sentimentali dei suoi personaggi, Ti amerò sempre appare vicino alle zone del cinema di Claude Sautet. Rispetto a questo è più aspro e duro prima di aprirsi totalmente. Il pianto finale è un pugno nello stomaco ma è al tempo stesso anche un atto finalmente liberatorio.

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array

    Un commento

    • è incredibile il lavoro svolto dalla Scott-Thomas sul proprio volto e sullo sguardo. In ogni primo piano i suoi occhi trattengono il dolore che si porta dentro, il passato e la tragedia che ha dovuto vivere. In quegli occhi è sempre presente tutto il non detto del film, il rimosso che la narrazione lentamente svela, fino a quella scena finale che ribadisce che non è l'amore ad essere eterno quanto le ferite che esso lascia nelle profondità del cuore.<br /><br /><br />