"Ti stramo", di Pino Insegno e Gianluca Sodaro

ti stramoSenza ironia e senza uno squarcio di comicità questa parodia di teenager-movie italiani (sulla linea narrativa di 3 metri sopra il cielo) cerca di coprire, attraverso una continua riproduzione degli ‘originali’, una mancanza di idee totale. Con due tragiche conseguenze: 1) il film non fa ridere per niente. 2) si rischia di rimpiangere Moccia. E questa forse è la colpa più grave.

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ti stramoProbabilmente la cosa peggiore di un brutto film è una parodia venuta male. Già l’ultimo cinema statunitense (da Epic Movie a Disaster Movie) ha imboccato, nella sua meccanica e incolore serialità, una specie di tunnel senza uscita. Certo però che il ‘mosaico’ messo in piedi da Pino Insegno (al suo esordio dietro la macchina da presa) e Gianluca Sodaro (del quale si ricorda Cuore scatenato) è, a dir poco imbarazzante. Stram, diminuitivo di Stramarcio, s’innamora di Bambi, un ex-bruttina diventata ora una delle ragazze più belle. Lui ha un grosso problema: sa guidare benissimo il suo gruppo di teppisti sfigati ma non riesce ad affrontare adeguatamente il tema del sesso con la ragazza.

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Indirizzato sulla linea narrativa di 3 metri sopra il cielo, Ti stramo attraversa squarci di altri film da Ho voglia di te a Manuale d’amore 2 (l’episodio di Scamarcio sulla sedia a rotelle e la Bellucci), da Come tu mi vuoi a Notte prima degli esami. Un condensato quindi di teenager-movie italiani appesantite da caricature grottesche degne del Bagaglino che si basano essenzialmente sul make-up del corpo e sull’imitazione destabilizzante del modello originale. Non c’è ironia e neanche uno squarcio, anche minimo, di comicità in Ti stramo. Tra lucchetti attaccati al palo e moto rubate, padri duri che s’innamorano di professoresse depresse, cani rapiti, sorelle assatanate di sesso che sfornano telefonini come in una catena industriale, Raoul Bova che fa il Dr. House, il film di Insegno-Sodaro (scritto da Francesca Draghetti, anche lei proveniente dalla “Premiata Ditta” e Claudio Insegno) cerca di coprire attraverso una continua riproduzione degli ‘originali’ una mancanza di idee totale. Con due tragiche conseguenze: 1) il film non fa ridere per niente. 2) si rischia di rimpiangere Moccia. E questa forse è la colpa più grave.

 

Regia: Pino Insegno, Gianluca Sodaro

Interpreti: Marco Rulli, Carlotta Tesconi, Stefano Pinto, Pino Insegno, Corinne Clery, Enrico Lo Verso

Distribuzione: MIkado

Durata: 89’

Origine: Italia, 2008

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