Tom Hiddleston – Un lord a Hollywood

Elegante, raffinato e snob. Accento british, fisico magro e slanciato, contornato da un’aurea leggermente malinconica. Ritratto dell’attore in occasione dell’uscita in sala di Crimson Peak

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Uno dei tanti aggettivi che vengono alla mente pensando a Thomas William Hiddleston, (che vedremo da oggisugli schermi italiani per Crimson Peak di Guillermo Del Toro) è, banalmente, “elegante”, e assieme ad esso le declinazioni in positivo ed in negativo che all’eleganza si associano, come raffinato e snob. Accento smaccatamente e quasi fastidiosamente british, fisico magro e slanciato, contornato da un’aurea leggermente malinconica; una sorta di “piccolo lord” che potremmo immaginarci cavalcare sui prati dello Yorkshire per un dramma in costume seicentesco, cosa che deve probabilmente aver fatto, considerando che come ogni attore anglosassone che si rispetti, è dovuto passare per i ruoli nei vari must della cultura televisiva britannica, ossia i riadattamenti dell’immancabile Jane Austen (Miss Austen Regrets), e dell’altrettanto immancabile Charles Dickens (Nicholas Nickleby).

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tom hiddleston con steven spielberg sul set di war horsePrecedentemente e parallelamente alle interpretazioni televisive, viene il teatro: gli studi alla celebre Royal Academy of Dramatic Art, un ruolo in Un tram che si chiama Desiderio, nel dramma di Cechov Ivanov , e due interpretazioni shakespiriane: prima in Cymbeline, poi Cassio in un acclamatissimo Otello, accanto a Ewan McGregor e Chiwetel Ejiofor. Reciterà anche insieme a Kenneth Branagh nella serie tv Il commissario Wallander; ed il conterraneo lo traghetterà con sé a Hollywood quando nel 2011 gli sarà affidata la regia di Thor. Di fronte agli archetipi shakespiriani l’interpretazione del pallido Loki non deve essergli sembrata così difficile, ed all’interno del personaggio Hiddleston si accomoda così bene, da ripetere l’esperienza nei vari sequel che conosciamo: The Avengers e Thor: the Dark World. Pur nelle forzature obbligate dal ruolo di cattivo iperbolico, l’attore britannico riesce a ritagliarsi una sua dimensione, una sorta di gelido sarcasmo che lo contraddistingue nel primo capitolo della saga, che va trasformandosi in vero e proprio humor nel capitolo conclusivo, quando i fratelli si riuniscono per la battaglia finale. La loro contrapposizione fisica e caratteriale diviene perfetta per una serie di sketch, dove Loki rappresenta l’ingessato aristocratico, stridente accanto al più smargiasso e casinista Thor. Il 2011 è un anno fortunato, viene infatti chiamato da Spielberg per la parte del capitano Nicholls in War Horse, e ricopre altri due ruoli particolarmente adatti a lui: sarà Francis Scott Fitzgerald in Midnight in Paris, e il pilota Freddie Page in The Deep Blue Sea. Se Spielberg ne valorizza i tratti delicati ed infantili, facendogli interpretare il ruolo di un giovane capitano catapultato nell’orrore della guerra, Woody Allen lo sceglie per un cammeo dedicato al dandy decadente per eccellenza, immortalato nel periodo di fasti e mondanità che ne precedettero il declino, immerso nelle follie della Parigi bohemién assieme alla moglie Zelda, prima che l’irrequietezza spensierata della coppia si trasformi in un incubo; mentre in The Deep Blue Sea la recitazione controllata di Hiddleston è funzionale alla nascita di un personaggio asettico, un egoista patologico insofferente ad ogni emozione: ancora una volta un personaggio negativo, a cui l’attore conferisce un’immobilità voluta, schermo rifrangente delle richieste d’amore di una disperata Rachel Weisz.

tom hiddleston in only lovers left aliveCi è voluto un autore colto, raffinato e consapevolmente un po’ snob come Jarmusch, per riconoscere il potenziale della recitazione trattenuta di Hiddleston valorizzandola al massimo tramite un ruolo che costituisce assieme la sintesi ed il superamento dei suoi personaggi precedenti: l’immortale e fragile vampiro Adam, custode nostalgico della bellezza dell’arte, stratificazione vivente degli eroi dai caratteri amletici, romantici e dark, sull’orlo del baratro per aver troppo visto e troppo vissuto. In Only Lovers Left Alive Hiddleston ha l’enorme e spaventosa responsabilità di incarnare tutto questo, e lo fa implodendo ancora di più in se stesso, piegato dal macigno degli anni passati da testimone muto e impotente degli orrori del mondo. Come il William Blake di Johnny Depp in Dead Man, anche Adam sembra andare incontro alla morte, seguendo quello che gli appare come l’inesorabile declino dell’umanità, se non fosse per l’ingresso di una forza opposta e speculare, quella di Eva.

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