TORINO 27 – "Kun 1 Action" di Wu Haohao (Onde)


Tra Godard e Wong Kar-Wai il giovane regista Wu Haohao cerca le tensioni di un presente cinese in cui i veri valori si vanno perdendo. Il suo è un diario intimo imperfetto e senza controllo, ma reale nel suo cercare l'intellettualità europea con le parole e la semplicità visiva con una tecnica semi-amatoriale.
 

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La Cina oggi, sguardi al futuro e ricordi di un passato in cui le fucilazioni di Mao erano all’ordine del giorno. Uno studente universitario sogna e riflette sulla realtà che lo circonda: cos’è l’amore ormai ai tempi di internet? Cos’è la politica in una Stato che guarda all’America senza ammetterlo? Cosa rimane della tradizione? Wu Haohao, giovane regista racconta il suo vivere con tensioni verso un cinema alla Godard e un altro alla Wong Kar-Wai.
La Francia o la Cina? La Cina “perché ci sono le ragazze” mentre in Europa non c’è più nulla. Nulla di interessante? Nulla che valga la pena di studiare? E il vino francese, seppure più buono, non può competere con il basso prezzo di quello cinese. Ma non è nazionalismo quello di Wu Haohao, è critica a 360 gradi verso ogni perdita di valore, verso tutti gli inutili discorsi fatti da chi guarda in macchina e parla. Canzoni del passato, una coppia che canta inni politici, una ragazza che confessa il so amore per un coetaneo conosciuto su internet e gli studenti universitari “parcheggiati” nei collegi.
Il regista scruta e mostra tutte le proprie tensioni, riprende lezioni di cinema, unico strumento per liberare tutta la confusione che vive nel proprio Paese.
Le didascalie scandiscono questa sorta di diario intimo in cui non esistono veri protagonisti e la narrazione si perde tra insiemi di idee che si formano nella mente del suo autore. E lo spettatore guarda, osserva, spesso infastidito questa cronaca di momenti, questo flusso di coscienza che si accompagna alla ricerca del sesso e di un’intellettualità che fa a pugni col presente.
Non esiste nulla di interessante in Kun 1 action, ma è proprio questa mancanza di coesione e di senso a creare la curiosità in chi guarda. Dove vuole arrivare il regista? Il suo è un lavoro che opera sulla quotidianità, è cinema di incontri e di discorsi in cui la militanza godardiana si fa esplicita; e se forse l’attualità dell’opera politica del cineasta francese è ormai incomprensibile agli occhi del presente, il film di Wu Haohao diventa, invece, pertinente alla contemporaneità cinese, un documento imperfetto e incontrollabile, emblema di questa società senza punti di riferimento.
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