TORINO 28 – Generi a Onde: L.A. Zombie di Bruce LaBruce + body art e digitale

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Se rimosso, visibile anche qui o qui

 

Nella sezione ONDE del 28°Torino Film Festival, in un percorso di ricerca e contaminazione di generi (l' "antropofagia digitale" in Long Live the New Flesh del belga Nicholas Provost, la body art in Triviality del tedesco Sterling Ruby) arriva il lungometraggio L.A. Zombie, che mescola horror, splatter, pornografia, estetica punk, cinema queer. Come racconta il curatore di ONDE Massimo Causo, il filmaker canadese Bruce La Bruce "immagina un mondo percorso dalla violenza, in cui l'arrivo di un morto vivente diventa epifania di vita".

 

L.A. Zombie è popolato da homeless, tossici, spacciatori, uomini d'affari, è "un film hardcore di zombie", ma, malgrado la rappresentazione grafica di sesso e violenza, è anche "un film sulla pornografia, mi interessava indagarne i meccanismi, studiare chi la guarda e come" e il risultato di un'operazione il rovesciamento di un'idea dominante: quella che lega la sessualità gay a malattia, disagio, aids.

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THE OTHER SIDE OF GENIUS. IL CINEMA DI ORSON WELLES – LA MONOGRAFIA

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François Sagat in L.A.Zombie di Bruce LaBruce

 

"In qualche modo, c'è anche una trasformazione del modello porno, in cui la morte e l'omicidio sono legati sempre al sesso. Nell'horror, la dimensione sessuale è prevalente, pure quando si cerca di nasconderla. Negli slasher movie, il coltello entra nel corpo, si vedono schizzi di sangue, è molto orgiastico e violento. Qui invece la creatura penetra e ridona la vita" – così La Bruce intervistato da Il Manifesto per la première estiva del film, in concorso al 64° Festival di Locarno (proiettato  in versione soft).

Nei panni dell'alieno-zombie (o senzatetto schizofrenico) che emerge dall'Oceano per avventurarsi a Los Angeles c'è François Sagat, già protagonista di Homme au Bain di Christophe Honoré (trailer, foto e info) che sarà presentato sempre al Torino Film Festival nella sezione Festa mobile.

Lo affiancano altri pornoattori come Wolf Hudson, Rocco Giovanni, Eddie Diaz, e attori/modelli, alcuni dei quali impegnati a vario titolo anche nella performance art, nella pittura, nella fotografia e nella musica, come Tony Ward, Santino Q. Rice, Trevor Wayne, il rapper Deadlee.

A spiegare la genesi di L.A. Zombie è lo stesso La Bruce nelle note di regia: ""Mentre giravo il mondo con il film zombie Otto; or, Up with Dead People mi sono ritrovato a dichiarare in numerose interviste che consideravo il porno zombie come un trend del futuro e che il pubblico si sarebbe abituato a vedere carne penetrata da legioni di zombie lascivi. Così, come una profezia che si autoavvera, ho trovato i fondi per un progetto zombie hardcore, da girare a Los Angeles con protagonista uno dei più grandi nomi del cinema per adulti ed effetti speciali curati dal mago del settore, Joe Castro. Preparatevi per una stravaganza porno-horror rivoluzionaria!"

Enttrambi il film, Otto e L.A. Zombie, saranno distribuiti in Italia in streaming on demand e in un cofanetto speciale all'interno del progetto Queer Frame di Atlantide Entertainment.

 

LONG LIVE TO NEW FLESH di Nicholas Provost e TRIVIALITY di Sterling RubyUn fil rouge sul corpo lega altri due appuntamenti di ONDE: la performance di body art del pornoattore losangelino Tom Colt in Triviality, di Sterling Ruby (artista riconosciuto in tutto il mondo, tedesco, ma di stanza in California) e il nuovo lavoro di Nicholas Provost (già  ospite di ONDE con una retrospettiva al TFF del 2009). Long Live the New Flesh, come suggerisce il titolo cronenberghiano, è l'invenzione di "una nuova dimensione concreta per l'immagine digitale" che combina e fonde sequenze horror "divorate" dai pixel (il trailer).

 

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    TORINO 28 – Generi a Onde: L.A. Zombie di Bruce LaBruce + body art e digitale

    l.a. zombie
    Nella sezione ONDE del 28°Torino Film Festival, in un percorso di ricerca e contaminazione di generi arriva il lungometraggio L.A. Zombie, che mescola horror, splatter, pornografia, estetica punk, cinema queer

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    Nella sezione ONDE del 28°Torino Film Festival, in un percorso di ricerca e contaminazione di generi (l' "antropofagia digitale" in Long Live the New Flesh del belga Nicholas Provost, la body art in Triviality del tedesco Sterling Ruby) arriva il lungometraggio L.A. Zombie, che mescola horror, splatter, pornografia, estetica punk, cinema queer. Come racconta il curatore di ONDE Massimo Causo, il filmaker canadese Bruce La Bruce "immagina un mondo percorso dalla violenza, in cui l'arrivo di un morto vivente diventa epifania di vita".

     

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    "In qualche modo, c'è anche una trasformazione del modello porno, in cui la morte e l'omicidio sono legati sempre al sesso. Nell'horror, la dimensione sessuale è prevalente, pure quando si cerca di nasconderla. Negli slasher movie, il coltello entra nel corpo, si vedono schizzi di sangue, è molto orgiastico e violento. Qui invece la creatura penetra e ridona la vita" – così La Bruce intervistato da Il Manifesto per la première estiva del film, in concorso al 64° Festival di Locarno (proiettato  in versione soft).

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    A spiegare la genesi di L.A. Zombie è lo stesso La Bruce nelle note di regia: ""Mentre giravo il mondo con il film zombie Otto; or, Up with Dead People mi sono ritrovato a dichiarare in numerose interviste che consideravo il porno zombie come un trend del futuro e che il pubblico si sarebbe abituato a vedere carne penetrata da legioni di zombie lascivi. Così, come una profezia che si autoavvera, ho trovato i fondi per un progetto zombie hardcore, da girare a Los Angeles con protagonista uno dei più grandi nomi del cinema per adulti ed effetti speciali curati dal mago del settore, Joe Castro. Preparatevi per una stravaganza porno-horror rivoluzionaria!"

    Enttrambi il film, Otto e L.A. Zombie, saranno distribuiti in Italia in streaming on demand e in un cofanetto speciale all'interno del progetto Queer Frame di Atlantide Entertainment.

     

    LONG LIVE TO NEW FLESH di Nicholas Provost e TRIVIALITY di Sterling RubyUn fil rouge sul corpo lega altri due appuntamenti di ONDE: la performance di body art del pornoattore losangelino Tom Colt in Triviality, di Sterling Ruby (artista riconosciuto in tutto il mondo, tedesco, ma di stanza in California) e il nuovo lavoro di Nicholas Provost (già  ospite di ONDE con una retrospettiva al TFF del 2009). Long Live the New Flesh, come suggerisce il titolo cronenberghiano, è l'invenzione di "una nuova dimensione concreta per l'immagine digitale" che combina e fonde sequenze horror "divorate" dai pixel (il trailer).

     

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