TORINO 28 – 'Omaggio a Massimo Bacigalupo' (Onde)

Nella sezione Onde del Festival di Torino la prima retrospettiva mondiale dedicata al cinema di Massimo Bacigalupo. Un omaggio sentito e dovuto al lampo accecante di un grande pioniere del cinema underground italiano

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Lilian, 1965; Quasi una tangente, 1966;  Ariel Loquitur, 1967; 60 metri per il 31 marzo, 1968; Versus, 1968; Her, 1968; sono i titoli scelti da Massimo Causo e GiulioBursi per omaggiare, per la prima volta, il cinema di Massimo Bacigalupo. Non poteva esserci spazio migliore della rassegna Onde del TFF, curata dallo stesso Massimo Causo, per ripercorre l'autorialità complessa e indipendente del regista. Sono state proprio le parole di  Massimo Bacigalupo, presente in sala, ad introdurre queste prime opere che insieme a molte altre  hanno ricostruito gli anni più fecondi della sua carriera. Opere invisibili e fragili, 'amatoriali' e sperimentali allo stesso tempo. Oggi Massimo Bacigalupo è professore di letteratura americana  a Genova, ma negli anni caldi e terribili della rivoluzione culturale si è affermato come uno dei padri dell'underground italiano. Prima sperimentando film in 8  e 16 mm in una personale ricerca di sintesi tra estetica pittorica e dinamicità del mezzo cinematografico poi legandosi, giunto a Roma con la Cooperativa cinema indipendente. "Per questi caratteri di movimento – spiega Bacigalupo nel saggio che accompagna la rassegna  – il cinema underground è più vicino alla vicenda delle arti figurative che a quella del cinema: si rivolge ad un pubblico limitato, ciascun autore con stilemi e progetti diversi che vorrebbero essere originali ma che dialogano con i colleghi". Quello che colpisce dell'impegno cinematografico di Bacigalupo, visibile ad esempio in Quasi un tangente è l'instancabile passione per l'immagine che riesce a colpire e a fondersi in tutte le derive della libertà espressiva.  Vita e arte si assaggianoe si annusano. Splendono nelle immagini fisse o astratte,  nei frammenti di opere o nelle luci accecanti. Paesaggi come il mare o i volti bellissimi di ragazze, la verticalità degli elementi e il gioco dei bambini. Il jazz  usato come colonna portante di ambiziosi archeo-videoclip. Un vortice di contemplazione sulla realtà che ambisce sempre a superare se stesso. Bacigalupo è uno dei pionieri di quel 'tempo perduto' che fu il nostro cinema undeground, la sua amicizia e la collaborazione con un altro autore, che a  suo modo ha segnato quegli anni,  Tonino De Bernardi. Un decennio tra  il 1965 e il 1975 di cui in molti hanno perso memoria e che il TFF ha saputo riabilitare scegliano una delle più interessanti personalità.  

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