TORINO 28 – Un'ottima annata…

torino film festival
Non abbiamo ancora la controprova – leitmotiv "difensivista" del critico al termine di ogni conferenza stampa di presentazione di un festival: aspettare i film prima di emettere giudizi – ma sulla carta i titoli e i registi che vedremo alla prossima edizione del Torino Film Festival paiono confermare l'ottima tradizione dell'appuntamento torinese e sia il Direttore Gianni Amelio che il vicedirettore Emanuela Martini sono concordi sul fatto che quest'anno è stata… un'ottima annata

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torino film festivalAlla conferenza stampa romana della ventottesima edizione del Torino Film Festival la notizia della morte di Dino De Laurentiis giunge inaspettata e apre un'improvvisa parentesi suggestiva e velatamente nostalgica sul prestigio del cinema italiano dei bei tempi andati. Il sincero omaggio al produttore fatto dal Direttore Gianni Amelio si rivela del resto perfettamente in linea con l'atmosfera famigliare e allo stesso tempo quasi "consapevolmente compassata" e tranquilla, dall'alto di una tradizione qualitativa e organizzativa da sempre ammirevoli. E' un'edizione che del resto quest'anno pare riscoprire un rapporto speciale con il mercato distributivo, e che è stata capace di accaparrarsi opere decisamente ambite. Tra i colpi che avrebbero fatto la fortuna di qualsiasi altro festival ci sono senza dubbio l'atteso film di Clint Eastwood Hereafter e l'ultimo John Carpenter di The Ward. Il regista di La cosa è tra l'altro il "padre ispiratore" della sezione Rapporto confidenziale, quest'anno non a caso dedicata al New Horror internazionale con otto opere firmate da giovani cineasti tra cui spiccano I saw the Devil di Jee-woon Kim (il regista di Two Sisters e Bittersweet life), The Last Exorcism di Daniel Stamm e Vanishing on 7th Street di Brad Anderson. Una sezione, questa, che già promette il tutto esaurito tra i cinefili del festival. In concorso, solitamente rappresentato da opere prime e seconde, spicca il ritorno alla regia di Alessandro Piva, con il noir Henry, e l'esordio nel lungometraggio del rumeno Costantin Popescu, uno dei cinque autori di Racconti dell'età dell'oro, con Portrait of the Fighter as a Young Man.  Tra i film più attesi da non dimenticare anche quello diretto da Mathieu Amalric, Tournée, già premiato all'ultimo Festival di Cannes e l'ultima opera di Richard Loncraine, The Special Relationship, racconto dell'amicizia tra Bill Clinton (interpretato da Dennis Quaid) e Tony Blair (Michael Sheen). Non abbiamo ancora la controprova – leitmotiv "difensivista" di ogni critico al termine di ogni conferenza stampa di presentazione di un festival: aspettare i film prima di emettere giudizi – ma sulla carta i titoli e i registi che vedremo alla prossima edizione del Torino Film Festival paiono confermare l'ottima tradizione dell'appuntamento torinese e sia Gianni Amelio che il vicedirettore Emanuela Martini sono d'accordo (quasi minimizzando i loro stessi meriti) sul fatto che quest'anno è stata soprattutto … un'ottima annata. Con un occhio particolare e "parallelo" alla sezione Onde diretta da Massimo Causo, contenitore sperimentale di temi e linguaggi diversificati e sempre ostinatamente liberi.

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