TORINO 28 – “Vampires”, di Vincent Lannoo (Concorso)

Vampires
Vampires
di Vincent Lannoo, si caratterizza come puro divertissement, anche se il suo regista rivendica intenti politici.  Nutrito da un immaginario collettivo alimentato dal cinema, il film spinge il pedale dell’elegante umorismo, dell’ironica messa in scena. Un cinema ironico e spumeggiante, ma molto prudente e attento al suo riscontro pubblico

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

VampiresVi sono, evidentemente, delle predisposizioni nazionali, anche nel cinema.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Se qualcuno ricorda un film del 1992 di Remy Belvaux, André Bonzel, Benoit Poelvoorde dal titolo Il cameraman e l’assassino, vedendo oggi questo film di Vincent Lannoo non potrà ricordare quello. I due film hanno il medesimo taglio ironico, si nutrono entrambi di immaginario collettivo, quello alimentato per grande parte dai mass media, cinema compreso, questo esclusivamente dal cinema. Identici gli assunti iniziali ed è perfino simile il lavoro che, nella finzione, svolgono i protagonisti del due film. In Il cameraman e l’assassino si trattava di una troupe televisiva, qui di una di documentaristi che viene invitata a girare un film sui vampiri belgi. I primi due tentativi vanno a vuoto poiché i vampiri sono più interessati al sangue dei componenti della troupe che alla loro arte, al terzo, finalmente, il film può prendere l’avvio.

Non vi è dubbio che il film di Lannoo abbia una propria personalità e che l’assunto iniziale, che in fondo appare come ispiratore della messa in scena, acquisisca una differente fisionomia rispetto a Il cameraman e l’assassino, pur restando sostanzialmente sempre ancorato ad una osservazione dei fatti sul filo dell’ironia. A differenza dei suoi colleghi, però Lannoo spinge costantemente il suo film su un versante più smaccatamente umoristico, che alla fine ne costituirà il tratto essenziale.

Il regista belga utilizza i caratteri più evidenti e comuni di una situazione familiare, che, nonostante la situazione (si tratta pur sempre di una famiglia di vampiri) è impostata sulle classiche dinamiche familiari. Ne seguono, come si potrà immaginare,  esilaranti effetti trovandosi di fronte a dei personaggi che stanno a metà tra la famiglia Addams e la famiglia di Happy days. I vampiri di Lannoo, infatti,  non sono dotati di superpoteri, come quelli della saga che racconta l’amore tra Bella ed Edward. Questi dormono nelle bare e hanno sogni e problemi degli umani, con i quali in verità non vanno molto d’accordo tranne che al momento del pranzo e della cena, hanno anche ambizioni artistiche. Il capo famiglia deve dirimere i problemi e il capo dei capi di tutti i vampiri dovrà applicare le sanzioni nei casi adeguati. Tra i vampiri ci sono gli scapestrati come Simon, le ragazze dolci e innamorate che gioiscono nel vedersi regalare una bara rosa per il loro compleanno e donne innamorate. Tutto come nella realtà umana e soprattutto i vampiri non soffrono lo stress. Questo male, ormai radicato nella società degli umani, è dovuto al tempo limitato della vita, i vampiri, invece, poiché il futuro per loro non è un problema, non soffrono neppure lo stress. Tutto questo non mancherà però di fare mancare quel desiderio di umanità che è ben sintetizzato nella sequenza più lirica del film. La passeggiata sotto la neve di Grace dopo la sua trasformazione in essere umano.

Il film di Lannoo, secondo le dichiarazioni del suo autore, può acquisire anche caratteristiche differenti da quelle del puro divertimento che si percepisce essere la nota caratterizzante più evidente. Il regista, infatti, ha dichiarato dell’intento politico del suo film, teso a fare riflettere sulle nostre colpe e sulle nostre contraddizioni. Questo particolare atteggiarsi di Vampires, sempre secondo il suo autore, trova esito positivo nelle scelte stilistiche utilizzate: quella del documentario, della commedia e del B-movie. Queste parole del giovane autore aprono di certo spiragli interpretativi, ma ci sembra trovino poco riscontro nel testo filmico. Sembra però eccessivo sovraccaricare Vampires, percepibile come puro divertissement, di ambizioni politiche, le sue spalle, non possenti non potrebbero reggere un tale peso. Lannoo confeziona un cinema a tratti spumeggiante, divertito e su una registro ironico molto alto, ma mai trasgressivo, prudente e molto attento al suo riscontro pubblico.

 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array